Panorama

La Galleria dalle uova d’oro

La vetrina per turisti fa felice l’assessore al Bilancio: nell’arco di dieci anni il Comune ha quadruplic­ato gli affitti. E nel 2017 incasserà 30 milioni.

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Lo chiamano «il salotto di Milano». Ma non è vero. La Galleria Vittorio Emanuele, che collega i due luoghi topici della città, piazza Duomo e Piazza della Scala, è una mucca. Una mucca da mungere. Una mucca che versa ogni anno decine di milioni di euro alle casse del Comune di Milano e Panorama è in grado di svelare quanti, esattament­e. Nel 2007 il luogo più nobile del centro cittadino aveva reso appena 8,2 milioni di euro, saliti a 27 nel 2016, che diventeran­no 30 nel 2017. Il miracolo viene da lontano, dalla giunta di Letizia Moratti e dalla sua decisione di mettere a gara i contratti di affitto di tutti gli spazi, quelli che danno sulla strada e anche quelli dei piani alti, occupati fino a pochi anni fa da affittuari che pagavano canoni ridicoli.

Gli effetti sono impression­anti. Il solo marchio Prada pagherà un affitto pari all’iperbolica cifra di 117,95 milioni di euro nei prossimi 18 anni, cioè mediamente 6,55 milioni l’anno per i suoi 1.925 metri quadrati. Per fare un confronto: la gestione di San Siro rende al Comune 9 milioni l’anno. La Seven Stars ha vinto una dozzina di gare e si aggiudicat­a la gestione di un migliaio di metri quadrati trasformat­i in camere d’albergo iperlusso. In cambio pagherà al Comune 3,48 milioni l’anno sempre per i prossimi 18 anni più 50 notti gratis per gli ospiti di riguardo del sindaco Giuseppe Sala. Altri 497mila euro arrivano dall’altro albergo super chic: TownHouse.

La prossima new entry sarà Carlo Cracco, che aprirà un ristorante al posto dello show-room Mercedes e pagherà 1,12 milioni l’anno, più di quanto versa la Banca Cesare Ponti (955 mila). Il ristorante avrà come dirimpetta­io Telecom Italia (241.689 euro l’anno) e sarà a un passo dal negozio Gucci (540 mila). Poi c’è la Farmacia Carlo Erba, che versa 330 mila euro, più di quanto rendano gli spazi affittati a Swaroski, 178mila euro. Ma la cuccagna del Comune non è finita. Alcuni spazi della Galleria, infatti, sono ancora occupati da associazio­ni ed enti no-profit: occupano 2.714 metri per i quali pagano appena 127 mila euro l’anno. Progressiv­amente i loro contratti andranno a scadenza e quegli spazi renderanno dieci volte di più. (Marco Cobianchi) 2007 2008 2009

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