CHE COSA SUCCEDERÀ
IL PARERE DI PAOLO QUERCIA direttore centro studi Cenasse e genero del defunto leader dell’Fpö Jorg Haider. Il voto presidenziale segnerà profondamente il panorama politico, polarizzando l’elettorato tra destra e sinistra e facendo implodere il centro. L’Övp, il partito democristiano austriaco al potere, ha dovuto spostare a destra la sua politica, specie sulle questioni migratorie, per contenere l’avanzata della Fpö. Eppure il partito si è spaccato e una parte ha sostenuto Hofer. Con 2 milioni di voti su 4 milioni di votanti, l’Fpö ha intercettato un’area più ampia del suo elettorato. L’elezione di un candidato che non appartiene a nessuno dei due partiti di governo potrebbe portare a una crisi politica. L’establishment religioso, iperconservatore, si opporrà a qualsiasi apertura. Ma se il desiderio di cambiamento prevarrà all’interno della casa regnante, i religiosi vi si adegueranno. I centri urbani e le zone costiere sono più aperti. Nell’entroterra il cambiamento tende a essere respinto, anche se le donne hanno un notevole potere nella società saudita. Ciò detto, la questione simbolica della guida impallidisce in confronto al principio giuridico secondo cui una donna è prima legalmente in custodia del padre (o di un parente maschio), poi del marito (o di un figlio in età avanzata). L’invasione russa dei Paesi baltici è uno scenario improbabile ma non irrealistico. Specie se Putin dovesse intuire che la Nato non è propensa a difenderli e che in tal modo potrebbe mettere in discussione l’esistenza stessa della Nato. Più probabile che Mosca agisca sovvenzionando le minoranze russe contro i governi legittimi, dando supporto a gruppi di estrema destra o lanciando attacchi cibernetici. La vittoria di Trump, altro esempio di disintegrazione euroatlantica, è una brutta notizia per i baltici. Se gli Usa punteranno verso un progressivo isolazionismo, Mosca avrà campo libero.