Panorama

Due volte inedito

Un possibile autoritrat­to e la scoperta di una tarsia lignea disegnata dall’artista: in mostra a Bergamo, tra altri capolavori, fino al 26 febbraio.

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Si potrebbe usare il neologismo «serendipit­y», cioè una scoperta dovuta a un caso fortuito. «Mentre cercavo, con Matteo Ceriana, tracce dell’influenza di Bramante nella dimora bergamasca Luogo Pio Colleoni, è riemersa un’opera di Lorenzo Lotto» esordisce Emanuela Daffra, direttrice dell’Accademia Carrara di Bergamo, comunicand­o ancora lo stupore per il ritrovamen­to impensato di quella tarsia lignea, diventata nuova pista di ricerca e focus della mostra Lorenzo Lotto attraverso Bergamo aperta nelle sale dell’Accademia fino al 26 febbraio.

Per l’occasione è stato riallestit­o il considerev­ole nucleo lottesco della pinacoteca, arricchito da prestiti di altri musei; ma è la stessa città a offrirsi come un museo diffuso di opere del Lotto, con le sue chiese dove si trovano ca- polavori quali la Madonna in trono tra i santi in San Bernardino e la Pala Martinengo in San Bartolomeo, fino al capolavoro delle tarsie lignee del coro nella basilica di Santa Maria Maggiore, con la sorprenden­te ricchezza dei suoi richiami ermetici e alchemici.

La prima sala dell’esposizion­e è un piccolo spazio raccolto dove c’è solo un’opera, entrata nella collezione Thyssen Bornemisza di Madrid con il titolo di Ritratto di gentiluomo; qui invece è presentata come Autoritrat­to? col punto interrogat­ivo. «Una rassegna è fatta per suscitare interrogat­ivi» spiega Emanuela Daffra. «Per questo ritratto abbiamo un’ipotesi suggestiva avanzata da Federico Zeri nel 1977, ma tutta da confermare». Il grande critico riteneva che in quest’opera ci fossero tutti gli elementi, dalla posizione del modello alla direzione dello sguardo di sbieco, come di chi si guardi a uno specchio, per ritenerla un autoritrat­to dell’artista.

Le ipotesi per dare un volto al Lotto non sono nuove: nello Sposalizio mistico di Santa Il dipinto di Lorenzo Lotto proposto all’Accademia Carrara di Bergamo come possibile autoritrat­to. A sinistra, la tarsia con la Creazione ora attribuita all’artista. Nella pagina accanto, Lo sposalizio mistico di santa Caterina e santi del 1524.

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