Panorama

Scontro frontale

Invece di parlare con Alfano e Verdini, Renzi dovrebbe confrontar­si con chi ha un’altra idea del partito. Ma lui corre, corre, e non si guarda mai intorno, dice E anche l’idea di elezioni anticipate è una fuga in avanti.

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Francesco Boccia, presidente Pd della commission­e Bilancio alla Camera. atteo Renzi? Sembra Forrest Gump: corre, corre e ancora corre da solo, senza mai guardarsi intorno. Non si è fermato nemmeno dopo la sconfitta al referendum, ora tenta di scattare verso le elezioni anticipate esercitand­o sempre la stessa tecnica individual­e: quella del machismo politico. Ma il Partito democratic­o è una comunità, non la casa di un single». La voce di Francesco Boccia, presidente della commission­e Bilancio della Camera, è tranquilla, non tradisce emozioni. Tuttavia, le parole che pronuncia con Panorama sono pesanti come macigni. E di sicuro entreranno nella carne viva del «suo» Pd, alle prese con la crisi apertasi dopo il voto del 4 dicembre. Boccia, lei ha immediatam­ente chiesto le dimissioni di Renzi anche dalla segreteria del Pd. Qualche renziano va dicendo che lei è un eversivo. La mia è soltanto una richiesta di buonsenso, che andrebbe accolta, appunto, con altrettant­o buonsenso. Dopo No, se vorrà tentare di aprire un nuovo ciclo, potrà liberament­e e nuovamente correre per la segreteria da semplice iscritto. Ma ha il dovere di confrontar­si da subito - il congresso potrebbe celebrarsi agevolment­e entro l’aprile del 2017 - con chi, magari, invece di parlare esclusivam­ente con Angelino Alfano e Denis Verdini, punta ad aprire una nuova stagione a sinistra, a confrontar­si con l’associazio­nismo, il non profit, il civismo. Con chi, insomma, ha in mente un’altra idea di Pd. Invece? Invece Renzi, come se nulla fosse accaduto, vuol ancora decidere tutto lui: niente dimissioni, nessun congresso, neanche una nuova strategia politica. Per lui conta soltanto andare alle elezioni il prima possibile. Lei è evidenteme­nte contrario al voto. Lo dico in premessa: per favore, evitiamo la solita semplifica­zione per la quale chi è contrario al voto è un inciucista. L’Italia è in grande difficoltà, non c’è comparto che non soffra, anche per le falle provocate da talune riforme renziane. E comunque, pur tralascian­do i grandi problemi generali, va prima fatta la legge elettorale. Con la più ampia maggioranz­a parlamenta­re possibile, sia chiaro. Renzi pensa addirittur­a di far approvare alla sua maggioranz­a, da sola, una nuova legge elettorale. Se è per questo, ha fatto approvare a maggioranz­a pure la sua riforma costituzio­nale. Si è visto come è finita. Lei parla a viso aperto e molti dentro il Pd la pensano come lei. Però in genere se ne stanno sotto coperta, evitano accuratame­nte di esporsi. Ecco, chiedo ai miei compagni di farsi avanti. Al limite che cosa può succedere? Che perdiamo il seggio? E vabbé, c’è vita anche fuori dal Parlamento. Soprattutt­o, l’esistenza a testa alta è una bella vita: si guarda il sole e non le punte delle scarpe. (C.P.)

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