Lo smartphone sarà il telecomando della tua vita
Diventerà un portafoglio elettronico, potrà interagire con tutti gli elettrodomestici e sarà un occhio vigile per la sicurezza domestica. Il presidente di Samsung Carlo Barlocco racconta come la società coreana vuole ripartire dopo il caso del Note, il te
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ialzarsi dall’inciampo, dal passo falso, e ricominciare a correre, magari macinando record. Samsung, dopo il caso degli smartphone che prendevano fuoco, sta studiando il proprio 2017 senza risparmiarsi autocritiche, né utopie. «Se non avete mai avuto un fallimento, non scoprirete mai niente di nuovo» diceva Albert Einstein. E alla Samsung, evidentemente, hanno fatto tesoro di questa massima. Il Galaxy Note7, smartphone top di gamma, è stato infatti ritirato dal mercato dopo che alcuni esemplari (si parla di 100 su un totale di 2,5 milioni distribuiti) sono andati in autocombustione in maniera, per ora, inspiegabile. La principale accusata è la batteria al litio. Che può diventare esplosiva se si surriscalda. In ogni caso questo è un danno che potrebbe andare ben oltre quello economico (stimato in circa 5 miliardi di dollari) e intaccare la credibilità del colosso dell’elettronica. «Per scoprire le cause stiamo facendo una scrupolosa indagine interna a tutti i livelli aziendali e anche sulla catena dei fornitori. Quando l’avremo trovata, ridefiniremo tutti i processi produttivi dei prossimi dispositivi» svela a Panorama Carlo Barlocco, presidente di Samsung Italia, società che quest’anno celebra il 25esimo anniversario di presenza nel nostro Paese. «State certi che non succederà mai più. Siamo una delle aziende che investe di più in ricerca e sviluppo: 12,1 miliardi di dollari solo nel 2015. Samsung Electronics è la seconda società al mondo e la prima in Europa per numero di brevetti». Come pensate di riconquistare la fiducia dei consumatori? Abbiamo deciso di scegliere la strada più difficile, quella della trasparenza. Più che ammettere l’errore e rifondere il danno non potevamo fare. Una mossa coraggiosa che, però, sta pagando. Ci può fare qualche esempio? Nonostante il problema del Note 7, le vendite di tutti gli altri modelli non hanno accennato a diminuire. Addirittu- ra il Galaxy S7 (modello di punta) ha venduto più di sempre. Abbiamo il 40 per cento del mercato italiano e da molti mesi siamo leader anche nella fascia sopra i 600 euro, un tempo riserva di caccia della concorrenza. Il titolo in Borsa non ne ha risentito: dal 2013 non è mai stato così in alto. Che cosa hanno rischiato gli italiani? Quasi nulla. Nel nostro Paese ne sono stati distribuiti solo 1.950 esemplari e non c’è stato alcun incidente. Li abbiamo ritirati quasi tutti. Anche se 130 irriducibili si sono rifiutati di riconsegnarlo. Lo vogliono tenere, per collezionismo: è un loro diritto. Non possiamo farci niente. Sugli aerei, però, continuano a passare annunci che vietano di portare a bordo il Note 7, assimilandolo ad armi ed esplosivi. Nessuno annuncia a bordo: “Non potete portare una pistola o una bomba“. Trovo sia esagerato paragonare un nostro smartphone a un’arma. La disposizione arriva dalla Faa, l’agenzia americana del volo. Le compagnie si adeguano e mandano il messaggio. Ma ora che il Note 7 è stato ritirato, gli speaker di bordo non dovrebbero più citarlo. Che cosa dobbiamo aspettarci da Samsung per il 2017? Lo smartphone diventerà il telecomando della nostra vita. Nel 2017 arriverà Samsung Pay: basterà avvicinare il cellulare alla cassa per pagare senza tirare fuori carte di credito o firmare. Quello che verrà sarà l’anno della sicurezza. Con lo smartphone potremo videosorvegliare la casa da remoto e persino aprire la porta per far entrare i figli tornati da scuola mentre noi rimaniamo in ufficio. Basterà un colpo di polpastrello. Tutti gli apparecchi Samsung dalle tv, al condizionatore passando per frigorifero e lavatrice parleranno tra loro e saranno utilizzabili dallo schermo dei nostri smartphone.