Panorama

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Non c’è il rischio che qualche hacker entri nella nostra vita digitale con tutta questa tecnologia interconne­ssa? La sicurezza dei dati e la privacy sono un nostro punto fermo. Per questo abbiamo inventato Samsung Knox. Una soluzione che cripta con una cifratura di tipo militare le informazio­ni che transitano sui nostri smartphone. Non si può violarle, né intercetta­rle. Ci può fare qualche esempio? Si può dividere la memoria del telefono in due. Una aziendale e una personale. Nella parte con i nostri dati familiari l’azienda non può entrare in alcun modo e, viceversa, nessun estraneo può forzare l’area riservata ai dati dell’ufficio. Per poter accedere servono dati biomedici come l’impronta digitale da abbinare a una password o gesti da fare con le dita sullo schermo. Alcuni dei prossimi modelli avranno anche il riconoscim­ento dell’iride. Una funzione che era di serie anche sul Note 7, quello che abbiamo dovuto ritirare dal mercato. Altre novità per l’anno che sta per arrivare? Avremo la consacrazi­one della realtà virtuale. La nostra maschera abbinata allo smartphone ci catapulter­à in esperienze sempre più coinvolgen­ti. Potremo produrre contenuti facendo riprese a 360 gradi da condivider­e sui visori indossati dai nostri amici. Penso infine che il 2017 sarà l’anno degli schermi. La tecnologia 4k, quelle delle tv in super alta definizion­e (il quadruplo dell’attuale HD) comincerà a diffonders­i nelle case. Stiamo sperimenta­ndo display flessibili. Pensate come potrebbe cambiare l’esperienza di fruizione di contenuti se uno schermo grande come quello di un tablet potesse arrotolars­i su se stesso e diventare grande poco più di una penna da mettere nel taschino. Vi assicuro che non è fantascien­za. Festeggiat­e le nozze d’argento con l’Italia. Bilancio di questi 25 anni? Per rispondere alla domanda uso i numeri. Solo nel 2015, Samsung ha venduto in Italia oltre 17 milioni di prodotti, in media più di 47 mila al giorno, quasi 2 mila all’ora e 33 al minuto. L’anno scorso abbiamo fatturato oltre 3 miliardi di euro. Ma per noi non è solo una questione di numeri. In che senso? Samsung da sempre vuole generare valore nei Paesi che la ospitano per promuovere lo sviluppo e il progresso a livello locale. Quindi siete «ospiti», ma anche contribuen­ti reali? Samsung Italia è una società italiana a tutti gli effetti che paga le tasse allo Stato italiano e rappresent­a un’opportunit­à per il nostro Paese. In che modo? Come ha evidenziat­o una ricerca condotta dall’Università Bocconi, consideran­do le risorse complessiv­e distribuit­e allo Stato, ai dipendenti e alle imprese, Samsung ha generato in Italia un valore pari a 1.328 milioni di euro nel solo 2015, che corrispond­e allo 0,08 per cento del Pil italiano.

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In tutto il mondo, nel 2015 ha venduto più di di telefoni cellulari
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1,3 miliardi

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