Abiti a Milano? Cuore e polmoni non ringraziano
Chi risiede nelle città del Nord, soprattutto in Pianura padana, si ammala di più. E a causa dello smog perde oltre un anno di vita.
Chi respira polveri sottili e gas di scarico si ammala di più e ha un rischio maggiore di mortalità. In Italia, sono gli abitanti del Nord a patire di più, in particolare in Lombardia. Lo confermano dati Oms e le mappe dell’Agenzia europea per l’ambiente, che mostrano come l’aria della Pianura padana sia la più inquinata in Europa. In questi giorni, nella provincia di Milano, le centraline Arpa hanno registrato 124 microgrammi di polveri sottili al metro cubo (la soglia massima è 50), mentre in alcune zone cittadine il valore viaggia intorno ai 100 microgrammi. Sei giorni di seguito oltre i limiti, al punto che il Comune sta valutando il blocco del traffico.
La differenza si riflette in termini di longevità: l’inquinamento accorcia la vita di circa 14 mesi al Nord, e di 5,7 al Sud. «Quasi un anno in meno, il divario è rilevante» commenta l’epidemiologa Carla Ancona, coordinatrice di Viias (Valutazione integrata dell’impatto ambientale). Le particelle danneggiano le vie respiratorie: «Sono 35 mila i morti annui per polveri sottili in Italia, 16 mila solo in Lombardia» dice Pier Mannuccio Mannucci, direttore scientifico della Fondazione Ca’ Grande al Policlinico di Milano, che il 27 gennaio apre il congresso RespiraMi. «In Lombardia le patologie croniche respiratorie fanno 6 mila morti l’anno, altrove sono quasi mille in meno».
I bambini non sono messi meglio. «I bimbi milanesi sono colpiti più spesso degli altri da malattie respiratorie: 6-7 volte l’anno nei primi tre anni di vita» segnala Susanna Esposito, direttore della Clinica pediatrica del Policlinico. «Nelle città del nord gli accessi al pronto soccorso per problemi respiratori sono saliti del 25 per cento» aggiunge il presidente della Società di pediatria Giovanni Corsello. «Dati e danni a noi esperti sono noti. Ma le contromisure adottate restano insufficienti» conclude Sergio Harari, primario di pneumologia al San Giuseppe di Milano. «Eppure, il solo rispetto dei limiti di legge salverebbe 11 mila vite all’anno». (Maria Pirro) Il
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