CHE COSA SUCCEDERÀ
IL PARERE DI FEDERICA DI VENUTA del comitato direttivo della scuola materna Folli Folletti di Berlino.
È anzitutto un discorso legato ai costi dei trasporti pubblici e della sicurezza. Mai come negli ultimi anni, a causa di una copertura mediatica talora esagerata dei casi di cronaca, si ha la percezione che le città non siano più sicure. Ma non è tutto. La società tedesca è sempre più multiculturale. E i genitori italiani, come i turchi, i francesi i polacchi e gli arabi in generale, sono più ansiosi dei tedeschi. C’è anche un’altra ragione: molti genitori oggi sono diventati più selettivi sulla scuola a cui mandare i figli. E sono disposti ad attraversare la città pur di portarli nell’istituto che ritengono il migliore.
IL PARERE DI TIM BALE docente di Relazioni internazionali alla Queen Mary University di Londra.
L’annuncio della Sturgeon cambia lo scenario programmato dallla May per Brexit e la pone di fronte a un dilemma a dir poco diabolico. La premier britannica ha legalmente il potere di bloccare un secondo referendum. Se lo farà, provocherà le ire degli Indipendentisti, aumentando il sostegno a loro favore. Se non lo farà, sarà costretta a combattere su due fronti, facendo precipitare due Paesi in due anni di incertezza. Le ricadute dell’eventuale indipendenza scozzese, per la politica, la stabilità economica e pure la difesa (ricordiamo che il deterrente nucleare si trova in Scozia) sono incalcolabili.
IL PARERE DI MARINA CALCULLI Analista dell’Institute for Middle Eastern Studies, alla George Washington University.
Se i curdi temevano che la Turchia si mettesse alla testa della liberazione di Raqqa e, con la nuova amministrazione americana, Washington e Ankara si rappacificassero, è ormai chiaro che Donald Trump non intende rinunciare al loro contributo fondamentale. Con grande disappunto della Turchia, l’amministrazione Trump sta mostrando continuità con quella di Obama. La portata più simbolica che strategica della liberazione di Raqqa darà poi ai curdi un vantaggio «morale» per reclamare l’autonomia della Rojava siriana e ottenere protezione internazionale contro Ankara.