Vizi siciliani e antimafia
Nel n. 12 di Panorama leggo un articolo che sembra prefigurare mie responsabilità per fatti contestati ad altri nell’indagine sulla sezione misure di prevenzione di Palermo di due anni fa. Correttamente vi si specifica che non sono indagato. Mi dispiaccio del fatto che mi definiate «campione dell’antimafia». Negli oltre vent’anni di mia attività ho visto disputare numerosi campionati dell’antimafia, a volte più fuori che dentro la magistratura, e ho avuto cura di non parteciparvi, essendo interessato solo al concreto lavoro da fare piuttosto che alle gare e alle relative medaglie. E verso tali campionati non ho mancato mai, anche pubblicamente, di manifestare insofferenza. Invece nella gara all’uso disinvolto dei risultati delle intercettazioni, specie di quelle che riguardano persone non indagate, sono ben lieto del fatto che, pur avendo lavorato moltissimo con questi mezzi di prova, non mi sono mai trovato tra quelli che concorrono a farle circolare inopinatamente. Stare, come adesso, insieme a quei tanti cittadini che ne subiscono la gratuita diffusione al di fuori delle sedi proprie è certamente molto più onorevole. Mi dispiace solo vedere che Panorama, tante volte schierato in difesa di questi cittadini, nel mio caso abbia voluto invece concorrere a ingrossarne le file.