Oltre la fine del mondo
IL FATTO Al Centro per l’arte Luigi Pecci di Prato è in corso una mostra che presenta alcune opere contemporanee come fossero osservate dal futuro, trasformando il nostro presente in reperto fossile di un domani remoto. Da qui parte lo scrittore Ottavio Cappellani. E immagina che a muoversi in quella Zona oltre il tempo sia un sopravvissuto a catastrofi nucleari - e viene in mente la città di Prypiat, accanto alla centrale di Chernobyl. Il suo nome è Stalker, come il protagonista di un film del regista russo di Andrej Tarkovskij... In questa terra dove tutto pare perduto c’è però, forse, una speranza. Una possibilità basata su quelle idee che oggi sembrano superate.
Tu, proprio tu. Sei uno Stalker, giusto? Nel senso del film di Andrej Tarkovskij tratto dal romanzo dei fratelli Arkady e Boris Strugatsy, esatto? Non ha importanza come lo so: lo so. Ti avventuri nella Zona alla ricerca della Risposta. Ogni tanto riporti indietro qualche oggetto impolverato e lo rivendi. Quanto basta per una bottiglia di vodka e minestre in scatola da riscaldare su piccoli falò. Quanto basta per rientrare in Zona, nel silenzio, per assaporare il futuro, per guardare negli occhi lo Spazio, il Tempo, la tua Coscienza. Per scorgere l’Alieno. O il Dio. Le radiazioni ti cuociono le budella. Ogni tanto vomiti. Altre volte l’anima si espande fino al Panico. Lì ti senti vivo, sul ciglio della morte. Come lo so? Lo so.
Lascia perdere Prypiat. Lascia perdere Chernobyl. Un giorno ci sarà una vera Apocalisse con tutti gli zombie e robot che vuoi e allora ci divertiremo. Nel frattempo ascoltami. C’è un luogo dove avventurarsi, una Zona, dove la Risposta ti attende. Questa Zona si chiama Teoria. Talvolta tornerai indietro con idee polverose da rivendere. Quanto basta per una scatola di minestra. Fisica, Geometria, Matematica, Filosofia, Teologia, sono le regioni della Zona. Ti aspettano protette dalle Metafore. E non scordare di portare l’Arte, con te. Seguimi...