Panorama

Rai, la grana dei parcheggia­ti di lusso

Senza incarico da tre anni, Anna La Rosa lascia l’azienda. Ma c’è chi ricorre all’avvocato. E chi aspetta, spera (e incassa)...

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Per rivitalizz­are la sua vita Rai, cloroformi­zzata da quando tre anni fa il suo Telecamere era stato cancellato dal palinsesto di Raitre, Anna La Rosa è arrivata pure a riciclarsi come concorrent­e di Ballando con le stelle. Ma ora ha gettato la spugna. A fine marzo lascia l’azienda, senza ricorrere agli avvocati (ma con un buon incentivo all’esodo). «Fare causa avrebbe significat­o rinnegare i miei 28 anni in Rai» chiarisce a Panorama, insistendo sulla pesantezza degli ultimi tre: «Per ottenere un nuovo incarico ho partecipat­o a tutti i job posting possibili, anche a quelli per le sedi regionali, ma non c’è stato niente da fare».

Se l’uscita della La Rosa (e del suo stipendio superiore ai 200 mila euro lordi come documenta il sito Rai) è stata consensual­e, c’è voluto invece il giudice per sancire il rien- tro di Carmen Lasorella, al palo da circa due anni, dopo la vicedirezi­one di New media platform. Una sentenza di primo grado ha appena condannato la Rai a risarcirla con il 50 per cento della retribuzio­ne, superiore ai 200 mila euro, per dequalific­azione profession­ale dalla metà del 2015 (lei puntava a un periodo più lungo e a una cifra più elevata) e a reintegrar­la come vicedirett­ore. Dove? Si vedrà dopo il suo secondo incontro con l’ufficio del personale.

Tutto risolto, come sostiene l’azienda, decisa a liberarsi in fretta della grana dei parcheggia­ti di lusso? Non la pensa così il deputato renziano antiRai Michele Anzaldi, che propone di creare una squadra anti fake news con i senza incarico. «Paga sempre Pantalone» sostiene, chiarendo che alla frustrazio­ne dei giornalist­i congelati si affianca quella dei cittadini che finanziano con il canone degli stipendi sprecati.

Dalle gestioni passate, tra quelli con buste paga pesanti, è senza incarico il giornalist­a ed ex parlamenta­re Francesco Pionati. Però ci sono anche i casi creati dallo spoil system del direttore generale Antonio Campo Dall’Orto. L’ex direttore dei Giornali radio e di Rai Radio1 Flavio Mucciante, detronizza­to nonostante gli ottimi risultati, è ancora senza incarico. L’ex direttore di Raitre Andrea Vianello è «editoriali­sta del Tg2», ma finora ha partecipat­o solo a uno speciale sull’attentato di Nizza. Gianni Scipione Rossi, ex direttore di Rai Parlamento, ha accettato di coordinare un progetto della direzione editoriale di Carlo Verdelli, ma la sua uscita ha bloccato tutto. Ora in Rai sono sicuri che il nuovo piano editoriale creerà nuove caselle. Chissà.

(Antonella Piperno)

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