Audi, il signore degli anelli
Il «dieselgate» non ha ucciso il motore a gasolio. Che, anzi, ha ancora un grande futuro. Ne è convinto Rupert Stadler, presidente dell’Audi, che in questa intervista spiega come funzionerà la prima ammiraglia a guida autonoma sul mercato. di Guido Fontanelli - da Ginevra
Ritirate i necrologi, l’annuncio della morte del diesel è prematuro: ne è convinto Rupert Stadler, 54 anni, presidente dell’Audi (gruppo Volkswagen), il marchio premium del colosso tedesco. Come spiega il manager in questa intervista esclusiva a Panorama, ci vorranno ancora almeno 15 anni prima che i motori elettrici riescano a mandare in soffitta i propulsori tradizionali. E questo nonostante lo scandalo del «dieselgate» (che ha investito proprio la Volkswagen) abbia dimostrato quanto sia costoso per le case automobilistiche produrre motori a gasolio poco inquinanti, tanto da spingerli a «truccare» i dispositivi che servono a tagliare le emissioni. Per Stadler, invece, la vera rivoluzione nel mondo dell’auto non riguarda tanto i motori (per l’elettrico ci vorrà ancora tempo), ma l’automazione della guida, dove l’Audi prepara una grande novità. Lei dunque pensa che il motore diesel abbia ancora un futuro? Ritengo che i diesel con le norme Euro6 siano un prodotto ad alta tecnologia, probabilmente il più efficiente nel settore dell’auto. Dobbiamo essere consapevoli che abbiamo ancora bisogno del motore a gasolio, come di quello a benzina, per i prossimi 10-15 anni, forse 20. Naturalmente, passo dopo passo, vedremo qualche forma di combinazione di questo tipo di propulsore con i motori elettrici. Tutti abbiamo grande entusiasmo per le auto elettriche, ma dobbiamo riconoscere che nei prossimi 10 anni la quota di vetture a batteria non sarà superiore al 25 per
cento del mercato e il resto sarà ancora in mano ai veicoli convenzionali. Quindi noi stiamo chiedendo ai nostri ingegneri e ai nostri tecnici di restare focalizzati sui motori tradizionali. Ma costruire motori diesel sempre più puliti costa: quindi li vedremo solo sulle vetture più grandi e più care? È evidente che sulle auto più piccole sarà difficile montare motori diesel perché sarà troppo costoso. Ma sulle berline più grandi, per chi percorre più di 20 mila chilometri all’anno, la scelta del motore a gasolio resta la più efficiente. Riguardo al dieselgate, il settimanale tedesco Spiegel ha scritto che l’Audi avrebbe pianificato in modo quasi militare la manomissione negli Usa dei dispositivi che servono a ridurre le emissioni inquinanti di alcuni motori diesel. Come risponde a queste accuse? Abbiamo lavorato negli ultimi mesi molto intensamente con le autorità americane per fare chiarezza sulla vicenda. Le conclusioni del nostro lavoro sono pubbliche, tutti i fatti relativi alla crisi del diesel nel gruppo Volkswagen sono raccontati in modo trasparente e non sarebbe opportuno fare ulteriori dichia dichia- razioni rispetto a quanto già descritto. La nuova Audi A8, il cui lancio avverrà nei prossimi mesi, sarà la prima auto sul mercato a montare un sistema automatico di guida? La nostra nuova ammiraglia monterà un sistema di guida di livello 3 (la vettura va da sola, non è necessario tenere gli occhi sulla strada, ma degli avvisi potrebbero richiedere l’intervento umano, ndr). Sono convinto che la tecnologia di guida autonoma sarà una delle più importanti innovazioni nel settore dell’automobile per i prossimi 10-20 anni. Questo progresso avanza mano nella mano con la digitalizzazione e con lo sviluppo di computer sempre più potenti capaci di analizzare quantità di dati enormi. Come funzionerà il sistema di guida autonoma sulla A8? Lei premerà un bottone e potrà rilassarsi: le sarà consentito di togliere la mani dal volante e potrà telefonare con più tranquillità o guardare un video. L’auto guiderà da sola, accelerando, frenando, cambiando corsia. L’unico limite è la velocità, pari a 60 chilometri orari. È studiata in sostanza per quelle tipiche situazioni di traffico intenso sulle autostrade e sulle tangenziali, fatte di stop and go, molto noiose e pericolose per chi guida. Ma è possibile usare questo tipo di tecnologia sulle strade europee? Non è contro la legge? Un passo per volta ci arriveremo. Oggi in Germania c’è un tratto di autostrada tra Monaco e Berlino in cui è possibile usare queste tecnologie, negli Usa sono consentite in alcuni Stati. I produttori di auto e le autorità in Europa stanno lavorando per trovare una soluzione. Qual è la strategia dell’Audi per mantenere la sua leadership nel segmento premium? Quando abbiamo messo a punto la nostra Strategy 2025 abbiamo tenuto conto della cornice in cui operiamo: l’urbanizzazione, la digitalizzazione, la sostenibilità, anticipando le risposte ai megatrend che caratterizzano l’evoluzione della società in cui viviamo. Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, lanceremo tre vetture elettriche entro il 2020, saremo focalizzati sulla riduzione delle emissioni di CO2, miglioreremo l’efficienza della catena produttiva. Riguardo invece alla digitalizzazione, questo è un fenomeno che riguarda non solo il modo in cui verranno create le auto ma anche il rapporto con i consumatori. Per esempio, la possibilità per i clienti di scegliere le caratteristiche della propria vettura usando