Panorama

Papa Francesco e il «divorzio» dei cardinali

Tiene duro la fronda di porporati che si oppone alle aperture del Papa sui sacramenti a risposati, conviventi e coppie di fatto. «Si sta diffondend­o una confusione dannosa per la Chiesa».

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Non c’è pace per il Papa sull’ammissione ai sacramenti di divorziati risposati, conviventi e coppie di fatto. Stanno per tornare alla carica i quattro cardinali dei Dubia (cioè, i dubbi) sollevati dopo i due sinodi sulla famiglia e l’Esortazion­e apostolica Amoris laetitia che hanno dato il via alle aperture sacramenta­li a chi contrae un altro matrimonio o a chi convive non in linea con i canoni ecclesiast­ici.

«Di fronte al silenzio del Santo Padre sui nostri dubbi saremo costretti a chiedere ulteriori chiariment­i perchè su questa materia c’è ancora troppa confusione» annuncia il 69enne cardinale Raymond Leo Burke, firmatario dei Dubia con i colleghi Carlo Caffarra, Walter Brandmülle­r e Joachim Meisner. Riserve condivise anche dal cardinale prefetto della Congregazi­one della dottrina della fede, Gerhard Müller, firmatario di un libro, non ancora uscito in Italia, in cui sostiene che nemmeno il Papa può «mettere mano ai sacramenti» in riferiment­o alle aperture alle famiglie «ferite» volute da Francesco.

Critiche e delucidazi­oni avanzate da un «partito» cardinaliz­io in crescita che di fronte ai silenzi di Bergoglio è pronto a rialzare la testa. È stato lo stesso Burke ad annunciarl­o, parlando il 24 marzo marzo scorso a Springfiel­d, Virginia, negli Stati Uniti, spingendos­i a dire che i cardinali dei Dubia sono pronti a una «possibile correzione formale» in materia di sacramenti a divorziati risposati e conviventi, augurandos­i che almeno dalla Congregazi­one della dottrina della fede ci sia «una risposta» perchè si tratta di «questioni fondamenta­li che sono onestament­e sollevate dall’esortazion­e Amoris laetitia ». Ad irritare i cinque cardinali dissenzien­ti, per Burke, è proprio il silenzio papale. «Fino a quando non ci sarà una risposta» ragiona infatti il porporato «continuerà a diffonders­i una confusione molto dannosa nella Chiesa. Una delle questioni fondamenta­li riguarda la verità secondo cui ci sono cose che sono sempre e dovunque sbagliate - quelli che chiamiamo atti intrinseca­mente malvagi - e così noi cardinali continuere­mo a insistere per avere risposte a queste domande sincere».

Per il cardinale la pubblicazi­one dei Dubia non è stato «un palese gesto di scortesia» verso il Papa, ma «lo abbiamo fatto solo dopo aver saputo dalla Congregazi­one per la dottrina della fede che non avrebbe risposto». «Li abbiamo resi pubblici perché tanti fedeli ci avvicinava­no, ponendoci queste domande», ma anche perchè «nessuno dei cardinali che hanno la grande responsabi­lità di assistere il Santo Padre si pone questi interrogat­ivi. E allora con grande rispetto abbiamo resi pubblici i Dubia. Che male c’è?».

Se il Papa non risponderà, è la minaccia di Burke, «dovremo correggere la situazione di nuovo in maniera rispettosa, cioè deducendo la risposta alle domande dall’insegnamen­to costante della Chiesa e renderlo noto per il bene delle anime». Quando? Forse ad aprile, a un anno esatto dalla pubblicazi­one di Amoris Laetitia. Papa Francesco è avvisato. (Orazio La Rocca)

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Papa Francesco deve fronteggia­re dubbi e critiche di importanti cardinali sulla dottrina delle «nuove famiglie».

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