I cerotti wireless che curano cuore e testa
Dispositivi senza fili controllano battito cardiaco e respirazione. O riducono il dolore da emicrania.
Un cerotto applicato sul corpo e trasmissione dei dati via etere: anche nel settore delle apparecchiature mediche e sanitarie, che finora ha sfruttato poco la rivoluzione wireless, stanno arrivando i primi dispositivi senza fili. Tra un paio d’anni, per esempio, i primi pazienti non vedranno più cavi in giro quando dovranno tenere sotto controllo la salute del cuore. L’elettrocardiogramma wireless è un modello in cui gli elettrodi, oggi applicati vicino al cuore e sul corpo e collegati a fili, sono invece integrati in un cerotto. I dati vengono poi trasmessi via etere alla macchina che li legge e li visualizza, oppure a un tablet o a un telefonino. Il cuore del prodotto è un chip sviluppato da STMicroeletronics, con una serie di sensori che riescono a monitorare il battito cardiaco e la respirazione, e tre diversi sistemi radio prodotti da HMicro per trasmettere senza interruzione dati e informazioni, consumando pochissima energia.
Una combinazione di caratteristiche che finora era stata impossibile da ottenere, almeno a costi che ne rendessero pensabile l’utilizzo per gli ospedali, che ogni anno acquistano alcuni miliardi di sensori collegati a fili. L’elettrocardiogramma wireless è già approvato dalla Fda americana, e sono in corso le procedure per l’autorizzazione anche in Europa. Potrebbe servire in tutte le situazioni in cui è necessario o preferibile che il paziente sia «libero»: non solo l’elettrocardiogramma, ma anche l’holter, che serve a registrare per un periodo più lungo l’attività elettrica del cuore, e che oggi si fa con elettrodi attaccati a una macchinetta che il paziente deve portare addosso per uno/due giorni o anche più. Oppure per monitorare altri parametri e funzioni fisiologiche.
Una ditta israeliana, Theranica, ha sviluppato un dispositivo simile, ossia un cerotto wireless, contro gli attacchi di emicrania. In questo caso si applica sull’avambraccio, in cui sono incorporati elettrodi di gomma e un chip. Il cerotto viene controllato da una app sullo smartphone; quando arriva l’attacco somministra una corrente elettrica di lieve entità che, come altri dispositivi esistenti che però vanno applicati alla testa o tenuti in mano, serve a bloccare la trasmissione degli stimoli dolorosi. Sono in corso le sperimentazioni cliniche, e da un primo test su un piccolo numero di pazienti sembra avere efficacia nel ridurre l’intensità del dolore: della metà, in circa il 60 per cento dei pazienti. (Chiara Palmerini)