Autismo, un abbraccio nell’acqua
L’1 e 2 aprile ai ragazzi con questa sindrome è dedicata una maratona di nuoto. Dove a partecipare saranno loro.
L’acqua accoglie, diverte, stimola. Ha un potere terapeutico potente, e non è un caso che sia il mezzo e il luogo scelto per il progetto «L’Ab-bracciata collettiva»: una maratona di nuoto di 30 ore dedicata a ragazzi con autismo e disabilità mentali, che l’anno scorso ha avuto un successo tale da essere rinnovata quest’anno, in occasione della Giornata mondiale sull’autismo (il 2 aprile). I partecipanti sono bambini e ragazzi con disturbo dello spettro autistico, che in otto città si alterneranno in staffette di nuoto affiancati da un terapista o genitore. Potrà unirsi all’iniziativa, nuotando o stando in acqua, chiunque voglia farlo con un’offerta libera: la somma servirà a sostenere le famiglie di bambini autistici con difficoltà economiche. L’idea dell’acqua per aiutare gli autistici fa parte della Terapia multisistemica (Tma, in oltre 150 piscine convenzionate in tutta Italia; per gli indirizzi: terapiamultisistemica.it). «L’acqua è un attivatore emozionale e sensoriale. Stimola la relazione con questi bambini che fanno fatica a relazionarsi» dice Giovanni Caputo, napoletano, uno dei due psicologi che l’ha ideata. «Il terapista diventa la boa cui aggrapparsi e il punto di riferimento nella vita quotidiana».
Dei benefici del metodo parla volentieri Mariella, mamma di Lorenzo, che ha 21 anni e partecipa per la seconda volta all’«Ab-bracciata collettiva». «La diagnosi di autismo è arrivata quando aveva quattro anni; abbiamo provato con vari trattamenti, come indicano i protocolli delle Asl, ma senza successo» racconta. «A 11 anni abbiamo scoperto la terapia con l’acqua, e i risultati sono stati evidenti. Prima Lorenzo aveva grossi problemi nei rapporti con gli altri e nel controllo delle emozioni, ora va molto meglio. Ha superato le sue fobie e ha riscoperto il piacere di fare tante cose. Compreso gareggiare ai campionati di nuoto per ragazzi con difficoltà relazionali». (D.M.)