Panorama

Gli ultimi duri della crime story

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Malcolm MacKay

è un duro e non lo sa. Autore di culto del cosiddetto «tartan noir», genere che arriva direttamen­te dalla «Bloody Scotland», ha creato storie criminali con un sapore che da tempo non si gustava in libreria. Ambientate unicamente nei bassifondi di Glasgow, come Bastardi (appena pubblicato da Sem), sono abitate da malavitosi che MacKay tratta come impiegati dell’industria del crimine. Se devono sparare, riflettono a lungo su quanto gli frutterà, non su inefficien­ti questioni morali, perché hanno donne da amare, cose da dimostrare e famiglie da mantenere. Uno sporco lavoro, ma qualcuno deve pur farlo. Perché Glasgow? Perché è la città più dura della Scozia. Edimburgo è per persone gentili. Perché i criminali? Perché sono così diversi da me, tranne che per alcuni piccoli dettagli. Anche se il loro modo di essere cattivi non è poi così diverso dal nostro. Lei vive a Stornoway, in un’isola delle Ebridi. Quanto pesa il suo isolamento sulle storie che

scrive? Permette un distacco totale dalle storie che racconto. Dalla psicologia degli assassini che descrivo, che mi intrigano, ma con cui decisament­e non uscirei mai a cena. Ma com’è la sua isola? Io scrivo quasi tutto il tempo, la vivo poco. Ma ci sono cresciuto e devo dire che se ti piacciono calma e umidità, allora Stornoway è il posto giusto. Lo scrittore più duro? Chandler. Hammett. Thompson. Scavano nella testa dei duri e sanno anche renderli molto spiritosi. La cosa più cattiva che ha fatto nella vita? Nelle isolette ci si conosce tutti, c’è poco spazio per il crimine. E come si diventa scrittori nelle isolette? Nell’adolescenz­a non potevo fare attività fisica ( soffriva di sindrome da fatica cronica, ndr): scrivere era un esercizio che potevo fare. E giustifica­va il fatto che non ne facessi altri. C’è un crimine di cui non riuscirebb­e mai a scrivere? Nessuno, nemmeno i reati più terribili come quelli contro i bambini. L’unico modo per capire il crimine è scriverne, sforzarsi di raccontare proprio quelle storie a cui non vorremmo nemmeno pensare. Lei ha uno stile asciutto, essenziale. Le viene naturale o è frutto di una ricerca? Il fatto è che come persona ho sempre pensato di non avere molto da dire. Come scrittore, allora, ho cercato un registro stilistico che arrivasse dritto al punto, velocement­e, senza perdermi in preamboli. Questo mi fa stare bene. E credo faccia stare bene anche i lettori. (S.V.)

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 ??  ?? Bastardi (Sem edizioni, 304 pagine, 17 euro; sopra la copertina) è l’ultimo libro pubblicato in Italia di Malcom MacKay, classe 1981 (sotto).
Bastardi (Sem edizioni, 304 pagine, 17 euro; sopra la copertina) è l’ultimo libro pubblicato in Italia di Malcom MacKay, classe 1981 (sotto).

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