Panorama

La mia moda non è alla moda

L’eleganza la dà il carattere e i trucchi non servono. Gli abiti sono belli se non hanno età. Le passioni di Lucilla Bonaccorsi.

- di Lucia Scajola

Èpiccolina Lucilla, parla sottovoce, si muove con la grazia di una mini ninfa, con uno stile nostalgico, niente affatto alla moda, stando a quelli che sarebbero i dettami contempora­nei. Eppure va velocissim­a. Appena atterrata da Londra, dove con la mamma, la stilista Luisa Beccaria, ha organizzat­o due giorni di cene e defilé in salsa siciliana al Loulou’s, il club super trendy nel cuore di Mayfair frequentat­o da tutti quelli che fanno vetrina (dalle sorelle Middleton in giù), è in partenza la sera stessa per Hong Kong dove, per la prima volta, va a presentare gli abiti da gran sera che disegna con sua madre da più di dieci anni. Un sodalizio che parte da lontano «visto che la prima volta che mia mamma ha sfilato con la sua collezione, io ero nella sua pancia».

È cresciuta in una famiglia in cui il sangue siciliano dei principi di Reburdone si miscela con quello della storica famiglia milanese dei Beccaria: la sintesi è uno stile che guarda all’Italia che fu. Come lo spiegherai alle signore cinesi?

Per noi la Cina è una piazza nuova, ma credo che sia il momento giusto perché anche questo mercato, adesso, è in cerca di una sofisticaz­ione più di nicchia. Il nostro è uno stile neo romantico, che riunisce il sogno, la femminilit­à e la freschezza. È senza tempo, poco legato alla moda.

I vostri abiti fanno pensare alle grandi dame del Gattopardo: senza raggiunger­e quei picchi, qual è il dettaglio per avere un look da sera?

Si può fare leva sulla lunghezza dell’abito, sull’accessorio, magari su un dettaglio fra i capelli, ma sono convinta che l’elemento principale sia il carattere.

Vestite molta parte di spose e invitate ai matrimoni della buona società. Tre regole per non sbagliare mise, per entrambe le categorie.

Per la sposa: scegliere ciò che piace indipenden­temente da convenzion­i e consigli; giocare tranquilla­mente con trasparenz­e e scollature; lasciare sempre che il sogno prenda forma. Per le invitate: non indossare un abito dai colori troppo scuri, soprattutt­o di giorno; cercare di coordinars­i, se vicine alla sposa, ai look delle altre protagonis­te, in modo da comporre un grande quadro; non esiste l’abito giusto in senso astratto, ma quello giusto in funzione del luogo in cui ci si trova: tenere sempre conto del contesto.

Avete vestito star che vanno da Madonna a Sarah Jessica Parker: manca una first lady, chi vorrebbe?

A dire il vero Melania Trump, che è una donna molto carina, ha indossato molti nostri abiti. I miei genitori,

amici della coppia, sono stati al loro matrimonio e noi figli, varie volte, da loro a Palm Beach.

Il vostro atelier è in Brera, cuore di Milano. Tre posti che ama in questa città.

Sono tutti qui in Brera. Oltre al mio ufficio, l’Orto Botanico, il bar Jamaica e l’Accademia.

L’immaginari­o Beccaria rimanda anche alla Sicilia, patria paterna: l’angolo dell’isola a cui è più legata?

Sono tre: il Borgo di Castellucc­io della famiglia Bonaccorsi, che mio padre ha rimesso a posto con tanto amore; l’oasi naturale di Vendicari e il Caffè Sicilia, a Noto, per le granite.

Si muove tra Parigi, Londra e New York. L’indirizzo che ama di più in ognuna delle città?

A Parigi il mercato delle pulci di Montreuil; a Londra il 5 Hertford Street Club; a New York, l’Indochine restaurant.

Difficile trovarla fuori forma: i segreti di bellezza?

Giuro che l’unico rito che seguo davvero è quello dell’acqua calda con limone ogni mattina. Qualche volta metto il rossetto la sera e cammino.

La vacanza più bella?

Sempre la stessa, da trent’anni: con tutta la famiglia, dal 22 agosto, a Patmos, in Grecia. I miei genitori se ne sono innamorati la prima volta e da allora, nella stessa casa, torniamo ogni anno. Tutti insieme.

L’universo Beccaria è anche cucina. Dopo LùBar, circuito di street food siciliano, vi siete aggiudicat­i il ristorante di Villa Reale a Milano, che inaugura a fine aprile. Una sua ricetta?

Polpette di melanzane: cuocere le melanzane in forno, schiacciar­le con una forchetta, aggiungere caciocaval­lo, pepe, menta, basilico e mandorle tostate e tritate. Creare delle polpette a forma di ovale, metterle nel pangrattat­o e friggere con olio caldo.

Il libro che ha più amato?

Ho riletto Anna Karenina di Lev Tolstoj.

Il vostro universo è legato al concetto di conviviali­tà: quand’è che una festa riesce?

L’ingredient­e essenziale sono le persone, anche perché siamo cinque fratelli e mescoliamo età, generazion­i, tipi e nazionalit­à.

Fate sognare le donne: quale è il suo di sogno?

Creare anch’io una famiglia numerosa.

 ??  ?? IL POSTO DEL CUORE Il Borgo di Castellucc­io, tra Noto e Modica, dei Bonaccorsi di Reburdone. Qui, da sinistra, tutta la famiglia: Luchino, Lucilla, papà Lucio, Luna, mamma Luisa, Lucrezia e Ludovico.
IL POSTO DEL CUORE Il Borgo di Castellucc­io, tra Noto e Modica, dei Bonaccorsi di Reburdone. Qui, da sinistra, tutta la famiglia: Luchino, Lucilla, papà Lucio, Luna, mamma Luisa, Lucrezia e Ludovico.
 ??  ?? LA VACANZA PIÙ BELLA Da trent’anni è a Patmos, isola greca del Dodecaneso.
LA VACANZA PIÙ BELLA Da trent’anni è a Patmos, isola greca del Dodecaneso.
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 ??  ?? IL LIBROO La riscoperta operta recente e è Anna Karenina na di Lev Tolstoj. IL RITO La cura di bellezza è un bicchiere di acqua calda con limone ogni mattina a stomaco vuoto.
IL LIBROO La riscoperta operta recente e è Anna Karenina na di Lev Tolstoj. IL RITO La cura di bellezza è un bicchiere di acqua calda con limone ogni mattina a stomaco vuoto.
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LA FIRST LADY Melania Trump ha indossato spesso abiti di Luisa Beccaria.
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IL RISTORANTE Il posto preferito dove cenare a New York è l’Indochine.

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