MISS PEREGRINE
LA CASA DEI RAGAZZI SPECIALI
Fanciulle volanti e giovani dai poteri «gotici». Dal grande Tim Burton un inno all’accettazione della diversità.
C’è una graziosa fanciulla così leggera che deve indossare scarpe di piombo per non volare via. Un’altra poi ha l’aria angelica e dolce, ma sulla nuca nasconde una bocca con denti aguzzi e minacciosi. E ancora i misteriosi gemelli che non parlano mai e indossano un vestito bianco che copre anche il loro viso... Quanti personaggi bizzarri! Quanto materiale che sembra fatto apposta per essere modellato dallo stile gotico e fascinoso di Tim Burton. Il regista accetta l’invito: ecco il fantasy avventuroso e imperdibile Miss Peregrine - La casa dei ragazzi speciali, prossima anteprima in dvd in uscita con Panorama.
Adattamento dell’omonimo romanzo del 2011 dello scrittore statunitense Ransom Riggs, primo di una serie di successo, è un inno alla diversità, all’accettazione delle stranezze che ci distinguono e che possono diventare un’opportunità. Una banda di giovani attori è guidata dalla magnetica e bellissima Eva Green, che Burton aveva già voluto in Dark Shadows. E poi ci sono Samuel L. Jackson, Judi Dench, Terence Stamp, Rupert Everett.
Quando l’adorato nonno Abe (Stamp) muore in tragiche circostanze, l’adolescente Jake (Asa Butterfield, il protagonista di Hugo Cabret) parte per il Galles in cerca di notizie sul suo passato. Nell’isola in cui il nonno aveva trascorso l’infanzia, scopre un rifugio segreto che attraversa epoche e realtà alternative. Qui Miss Peregrine (Green), una sorta di Mary Poppins dark, è la protettrice di un gruppo di ragazzi speciali, tutti dotati di caratteristiche molto particolari: Emma (Ella Purnell) ha il dono della manipolazione dell’aria, Enoch (Finlay MacMillan) riesce a dare temporaneamente vita agli oggetti inanimati, Olive (Lauren McCrostie) ha il fuoco sulla punta delle dita… Lo spregiudicato Barron (Jackson), però, vuole rubare loro gli occhi e li sta rintracciando con un esercito letale di Vacui.
Un magico giro di giostra nella meraviglia visiva burtoniana che si riempie di significati: essere differenti è bello, forse anche necessario.