UN’AMPIA OFFERTA DI DISPOSITIVI FISICI E DI SERVER PER VIVERE AL MEGLIO L’ESPERIENZA DELL’UNIVERSO DIGITALE
La società di ricerca Gartner stima che nel 2020 ci saranno quasi 21 miliardi di oggetti connessi. E se il 90 per cento dei dati esistenti al mondo è stato creato negli ultimi due anni, nei prossimi la loro crescita sarà esponenziale. Dati che albergheranno nel cloud, ma resteranno in parte sui nostri computer e cellulari. Dematerializzare proprio tutto, d’altronde, non è possibile, dunque è evidente che per accedere alla nuvola occorreranno sempre dispositivi fisici. Lo sa bene Lenovo, da tre anni consecutivi al primo posto nel mercato globale dei pc e ben piazzata nei segmenti tablet, smartphone e server. Una posizione unica, ai due estremi (materiale e non) della catena del cloud: dagli smartphone Moto, con i loro moduli intercambiabili Mods che li trasformano in macchine fotografiche, proiettori e altri oggetti hi-tech, passando per i tablet 2-in-1 come lo Yoga Book (che scrive su carta e digitalizza istantaneamente), fino a quelli più grandi come i pc e le workstation potenti della linea Think – ThinkPad, ThinkCentre, ThinkStation – per cui Lenovo è sinonimo di qualità per il mondo aziendale. Lato cloud, ecco invece i server della linea System X, acquisiti da IBM due anni fa e ora fiore all’occhiello per i data center. Anche qui l’offerta è ben articolata: dallo storage al networking fino ai server, con prodotti affidabili e dalle prestazioni ottimali, come certificano autorevoli studi indipendenti sulla soddisfazione dei clienti. L’elemento che, alla fine, conta di più.