Panorama

LA LEOPOLDA DI GRILLO E CASALEGGIO

- di Giorgio Mulè

Succede che, nella confusione politica generale, ci sia una grande attenzione verso i 5 Stelle. Perché, innanzitut­to, i sondaggi continuano ad accreditar­e il movimento come primo partito nonostante scandali e polemiche quotidiane. Da qui a sostenere che dopo le elezioni avranno i numeri per governare da soli significa essere un tantino irrealisti. In un sistema proporzion­ale, i 5 Stelle dovranno necessaria­mente trovare eventuali alleati. E, ad oggi, non ci sono. Quello che c’è sono le strizzatin­e d’occhio di alcuni esponenti di destra e sinistra, leggi Matteo Salvini o Michele Emiliano, che vengono respinte dai grillini con dita infilate nell’occhio medesimo. Fuori dalla politica pura, invece, c’è un agitarsi di personalit­à che per non sbilanciar­si si definiscon­o unicamente «curiose» di conoscere meglio e più da vicino il Movimento; o che lo stesso Movimento vorrebbe agganciare. Insomma, è la classica fase del corteggiam­ento che potrebbe preludere a un fidanzamen­to. Così, l’8 aprile, i 5 Stelle si ritrovano a Ivrea nell’anniversar­io della scomparsa del loro guru, Gianrobert­o Casaleggio, convocati dal di lui figlio Davide, erede in tutti i sensi del padre. Casaleggio jr ha parlato di una «giornata di studi» e, la qual cosa, non è esattament­e una gran novità: le giornate di studi sono un classico della Prima Repubblica, memorabili quelle democristi­ane o del partito comunista. Matteo Renzi, cosciente di sembrare un arnese del passato, aveva messo un po’ di cipria alle giornate di studi e creò la Leopolda. Sappiamo che, nei fatti, la Leopolda è servita a «pesare» il renzismo misurandol­o con il numero e la qualità di personalit­à esterne al partito che si ritrovavan­o nella vecchia stazione fiorentina.

A Ivrea andrà in scena un’altra Leopolda: ci sarà il procurator­e aggiunto di Messina Sebastiano Ardita, ad esempio, che ha appena dato alle stampe un libro scritto con Piercamill­o Davigo (che i retroscena accreditan­o come oggetto del desiderio dei grillini in un ipotetico governo) dal titolo Giustizial­isti. Con lui «studierann­o» manager (l’ad di Google Italia), intellettu­ali (il direttore dell’Ispi Magri, il sociologo De Masi) e un nugolo di giornalist­i e volti noti (Bechis, De Biase, Nuzzi, Mentana, Travaglio). Vorrei rivolgermi ai miei colleghi invitandol­i a prepararsi sull’atto finale della riunione così come preannunci­ato da Casaleggio: «La giornata si concluderà con una riflession­e sul futuro del bambino di oggi, che è l’adulto di domani, ma a cui le istituzion­i e la politica non sembrano dedicare sforzi sufficient­i».

Sono certo che i colleghi avranno letto il programma dei 5Stelle e il capitolo dedicato all’informazio­ne. Ai bambini di oggi che saranno gli adulti di domani dovrebbero spiegare che, nell’Italia immaginata da Grillo, loro sarebbero sempliceme­nte morti. Perché - cito alla lettera il programma del Movimento - «nessun canale televisivo con copertura nazionale può essere posseduto a maggioranz­a da alcun soggetto privato, l’azionariat­o deve essere diffuso con proprietà massima del 10%», il che equivale all’estinzione di tutti i canali tv privati; quanto alla Rai «vendita ad azionariat­o diffuso con proprietà massima del 10% di due canali televisivi pubblici» e «un solo canale televisivo pubblico senza pubblicità indipenden­te dai partiti». Quanto ai quotidiani «nessuno con copertura nazionale potrà essere posseduto a maggioranz­a da alcun soggetto privato, l’azionariat­o diffuso con proprietà massima del 10%», il che significa la chiusura di tutti i quotidiani nazionali (compreso Il Fatto, caro Marco). Peccato che Joseph Goebbels non potrà partecipar­e alla «giornata di studi», persino lui avrebbe avuto da imparare.

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