CHE COSA HANNO SCRITTO
«La mia vittoria, limpida come l’acqua». Il quotidiano serbo Danas cita Vucˇic´ per annunciare i risultati del voto. «La Serbia ottiene un presidente al primo turno». La radio B92 ricorda sul suo portale come Vucic´ˇ sia il quinto presidente della Serbia dalla dissoluzione della Jugoslavia e il terzo dalla separazione dal Montenegro nel 2006. L’agenzia nazionale Tanjug riporta infine le dichiarazioni degli sfidanti sconfitti: l’ex ministro degli Esteri Vuk Jeremic´ ha dichiarato che «la Serbia non è uno stato democratico», mentre per l’ex Ombudsman Saša Jankovic´ «il cammino (dell’opposizione) è appena iniziato». Un exploit del genere era riuscito solo a Slobodan Miloševic´ nelle presidenziali di fine anni Ottanta.
Per il sito Arab News, molte tribù hanno abbandonato Sarraj e si sono schierate con Haftar per la crescente ostilità nei confronti del Gran muftì di Tripoli. I gruppi islamisti dei Fratelli musulmani e le milizie qaediste delle Brigate di difesa di Bengasi (Bdb) il 3 marzo hanno conquistato per pochi giorni i terminal petroliferi di Sidra e Ras Lanuf, poi ripresi da Haftar, che gode dell’appoggio di Turchia e Qatar. The Guardian evidenzia come la pretesa di Sarraj di gestire il greggio libico «può indebolire il già fragile supporto internazionale al governo di salvezza nazionale», ricordando che «in un Paese profondamente diviso Sanalla (il presidente del Noc) è una delle poche figure pubbliche super partes e rispettate da tutti».
La tv panaraba Al Jazeera si sofferma sulla decisione di Mohammed VI di agire in prima persona per sbloccare la situazione e incaricare il nuovo premier. La decisione di rimuovere Benkirane, nelle parole del sovrano, ha rispettato «lo spirito e la lettera della Costituzione» anche per la sua «preoccupazione di superare l’attuale stato di inerzia» a cinque mesi dal voto. Al-Araby Al-Jadeed, portale panarabo basato a Londra, analizza invece i difficili equilibri della Große Koalition: «Ora bisognerà lavorare sulla suddivisione dei lavori ministeriali». E aggiunge: «La crisi prolungata faceva male sia all’economia sia all’immagine del Marocco, per questo il re ha destituito Benkirane. Un intervento insolito».