L’Africa cresce e ha sete di energia
Il G7 di Roma porta in primo piano le rinnovabili per lo sviluppo del continente. E l’Enel, dallo Zambia al Sud Africa, è in prima fila.
La domanda di energia in Africa da qui al 2030 raddoppierà, secondo uno studio dell’Agenzia internazionale dell’energia, e per riuscire a soddisfarla è possibile seguire una strada ecosostenibile puntando sulle fonti rinnovabili. Di soluzioni energetiche innovative per lo sviluppo del continente africano si discute in un «side event» organizzato da Enel Foundation, Res4Africa Renewable energy solutions for Africa) e Africa-EU Energy partnership il 9 aprile a Roma, in occasione del G7 dei ministri dell’Energia (9-10 aprile sempre a Roma).
L’obiettivo è proporre una discussione tra istituzioni, organizzazioni internazionali, imprese, mondo accademico, organizzazioni non governative e società civile per chiedere ai rappresentanti dei governi mondiali di impegnarsi nella ricerca di soluzioni innovative e sostenibili, fattori determinanti per migliorare la crescita economica e sociale dell’Africa.
Le energie rinnovabili nel continente possono dare un contributo fondamentale per l’accesso all’energia (basti pensare che nell’Africa sub-sahariana circa 600 milioni di persone vivono ancora senza elettricità), per la sicurezza energetica e per la creazione di posti di lavoro. Un continente su cui punta anche l’Enel: «Il continente africano è importantissimo per la nostra espansione nell’ambito delle energie rinnovabili» afferma Francesco Venturini, responsabile di Enel green power e presidente di Res4Med (Renewable energy solutions for the Mediterranean). nean). «Per fare qualche esempio, investiremo 40 milioni lioni di dollari per la realizzazione di un impianto fotovoltaico in Zambia, mentre in Sud Africa abbiamomo sei impianti in esercizio di cui cinque fotovoltaici e uno eolico, un impianto eolico in costruzione e altri cinque progetti eolici aggiudicati. Siamo anche presentinti nel mercato retail con soluzioni innovative».
«L’Africa sta diventando un grandee laborato-
rio di sperimentazioni in campo energetico» aggiunge Venturini. «Com’è successo per la telefonia in cui in gran parte del continente c’è stato un salto tecnologico che ha permesso di passare direttamente alle reti Gsm senza bisogno di costruire prima quelle fisse, anche per l’energia le soluzioni di mini grid che utilizzano batterie e rinnovabili possono essere in molti casi una valida risposta alle esigenze di zone remote che difficilmente verranno raggiunte dalle infrastrutture di rete in tempi brevi».
Ed è soprattutto in Africa che l’energia è strettamente connessa alla sostenibilità e al miglioramento delle condizioni della popolazione: «Forniremo 2.600 moduli fotovoltaici per il nuovo ospedale pediatrico in Uganda, realizzato da Emergency e Renzo Piano» conclude il manager di Enel green power «e siamo attivi in altri progetti in Sud Africa, come aiutare le mamme sieropositive a prendersi cura dei propri figli con le competenze mediche necessarie, o aiutare le popolazioni a riciclare bottiglie di plastica o altro materia materiale per illuminare case e strade».
A racconta raccontare l’energia come motore di sviluppo in Africa sarà l la mostra di Riccardo Venturi, fotoreporter di fama internazionale, che verrà inaugurata il 9 aprile al M Maxxi di Roma e che definisce con le immagini il pa passato e il futuro di Kenya, Etiopia e Uganda. L’esp L’esposizione sarà aperta al pubblico fino al 17 aprile. (R.E.)