I Comuni del sisma a un passo dal default
Le casse dei paesi del Centro Italia sono in rosso. Chi ripianerà la tassa (sospesa) sui rifiuti e l’Imu sulle seconde case?
I Comuni del cratere del terremoto sono sull’orlo del fallimento. Molti non c’è l’hanno fatta a rispettare la scadenza del 30 marzo per la chiusura del bilancio e viaggiano in profondo rosso. La sospensione delle imposte locali, soprattutto della Tari, la tassa sui rifiuti, e i vincoli di finanza pubblica stanno mettendo in ginocchio i sindaci impegnati nella gestione dell’emergenza sisma. «Avrò minori incassi per 6-7 milioni di euro» conferma a Panorama il sindaco di Teramo Maurizio Brucchi. «Gli sfollati che non pagheranno la Tari sono circa 4 mila e ho minori introiti da Imu e Tasi sulle seconde abitazioni. Inoltre, le rigide regole a cui deve sottostare il bilancio comunale hanno determinato, nel mio caso, un paradosso: ho ricevuto una donazione di 350 mila euro per una scuola ma non potrò spendere nulla prima del 2018».
Anche Sandro Grassi, primo cittadino di Antrodoco (Rieti), ha dovuto anticipare i fondi per gestire la fase critica della messa in sicurezza degli edifici e degli sgomberi e, non avendo ricevuto compensazioni, ha difficoltà a chiudere il bilancio. «I contributi pubblici arrivano col contagocce» denuncia il sindaco di Ascoli Guido Castelli. «E poi il sistema di rendicontazione non funziona: la piattaforma online su cui caricare le spese è bloccata da un mese e così i rimborsi».
La paralisi è tanto vasta che anche i progetti approvati prima del sisma si sono fermati. «Gli uffici comunali non possono seguirli perché bloccati da centinaia di pratiche per i sopralluoghi e gli sgomberi delle macerie. Così rischiamo di perdere i fondi europei» si lamenta il primo cittadino di Cingoli (Macerata), Filippo Saltamartini. «Per più di sette mesi i Comuni hanno chiesto misure di finanza speciale» rincara il sindaco di Treia (Macerata) Franco Capponi. «Ma il governo è andato avanti per tentativi e promesse non mantenute. Ora tira fuori dal cilindro un quarto decreto con finanziamenti per le zone terremotate. Speriamo, noi siamo a un passo dal fallimento». (Laura Della Pasqua)