Avio va in orbita con Space2
La Borsa di Milano accoglie con successo la prima quotazione di un lanciatore spaziale.
Spazio ce n’è, ce n’è ancora, per crescere: e Avio, neo quotata alla Borsa di Milano, segmento Star, non se ne starà a guardare i 230 milioni di dotazione finanziaria che segnano il suo sbarco sul listino. L’azienda guidata da Giulio Ranzo guarda in alto, invece: e non poteva essere diversamente. Vive di razzi vettori, sistemi di propulsione, come si chiamano in gergo. Per questo la madrina della quotazione è stata Samantha Cristoforetti, l’astronauta italiana celebre in tutto il mondo. E, quasi a suggello di un piano industriale che già punta al 2025 col progetto Vega E, il titolo ha subito strappato al rialzo: fino a sfiorare un +11 per cento sul prezzo iniziale di 12,57 euro. Per una volta, inequivocabilmente, il ditone marmoreo di Cattelan piantato nel mezzo di Piazza Affari non voleva far altro che indicare il cielo. «Sì, da oggi lo spazio è più vicino» dice Ranzo, che con gli altri 40 top-manager detiene il 4 per cento.
La quotazione è scattata con la fusione di Avio con Space 2 - un salotto buono con azionisti di rango come Urbano Cairo, Gianni Mion, Sergio Erede e Carlo Pagliani - ma all’operazione ha preso parte anche Leonardo (Finmeccanica), salendo, con un apporto di capitale, al 28 per cento.
«È la prima volta che un produttore di lanciatori spaziali si quota in Borsa» aggiunge il capo-azienda. «Siamo una public company tecnologica, con oltre 100 anni di storia, la prima al mondo specializzata nella produzione di vettori spaziali che portano in orbita i satelliti che rendono la nostra vita sulla terra più facile e sicura». Già, perché il segreto di Avio è questo: se tra i suoi clienti principali figura l’Agenzia spaziale europea (Esa), spinti dai suoi vettori sono saliti in orbita anche i satelliti di molte tv per il nostro intrattenimento, o quattro di Google Maps, che non ci fanno più sbagliare strada. Vien da dire: satelliti per tutte le tasche. «E questa quotazione» conclude Ranzo «ci permetterà di accelerare i nostri investimenti per la crescita e lo sviluppo di nuovi prodotti». (Sergio Luciano)