SVILUPPO ALLA BOLOGNESE
Il capoluogo emiliano, seconda tappa del tour di «Panorama d’Italia» , è da sempre un centro di eccellenza dell’imprenditoria italiana, che ha resistito con successo in anni difficili e ora cavalca la ripresa. Leggere per credere.
Fanno bene a essere cauti, gli imprenditori dell’EmiliaRomagna: pur di fronte a dati così brillanti per la loro economia, per il loro territorio, sanno che non bisogna assopirsi sugli allori e al contrario si deve cogliere il momento per consolidare la crescita. Ed è quello che, in piena sintonia, la Confindustria regionale, Unioncamere e Intesa Sanpaolo hanno detto a gran voce pochi giorni fa, celebrando un 2016 in cui il Pil regionale è cresciuto dell’1,4 per cento, la disoccupazione è tornata sotto il 7 per cento e il 2017 si annuncia con un Pil superiore a quello medio, anzi tra i leader del Paese. «I segni della ripresa sono più evidenti» spiegano gli industriali: «c’è vivacità internazionale, fiducia e investimenti. Le imprese mostrano intensità di reazione positiva. Restano rischi geopolitici e necessità di stabilità politica e istituzionale. Alla Regione chiediamo di rafforzare l’impegno per ricerca e innovazione, internazionalizzazione, competenze e semplificazione». Le prospettive per il primo semestre dell’anno – rilevate da Confindustria Emilia-Romagna con l’indagine semestrale su 669 imprese manifatturiere con 56.920 addetti e 20,2 miliardi di fatturato – mostrano un miglioramento delle aspettative delle imprese più solido rispetto ai semestri precedenti, per quanto riguarda produzione, ordini e fatturato. «Le nostre imprese manifatturiere» ha sintetizzato il presidente di Unindustria Bologna Alberto Vacchi «anche se costrette a lavorare in un contesto a dir poco complicato, hanno potenzialità enormi. Hanno molti difetti, però ce la possono fare, nonostante tutto. Possono competere e perfino vincere la sfida con i tedeschi, se lo Stato ci dà una mano». E una mano statale «sana» gli imprenditori la individuano nel piano Calenda per Industria 4.0: ancora una volta, innovazione.