LA FABBRICA DEL CIOCCOLATO
Dalla scorza al cremino Fiat: per Majani 220 anni di innovazioni molto dolci.
Tutti la chiamano «la Signorina», e ancora adesso, a 81 anni, è il motore della Majani, la fabbrica dolciaria più antica d’Italia, fiore all’occhiello e orgoglio di Bologna. Anna Majani sorride sempre, ricorda tutto e scoppia di soddisfazione mentre racconta i 220 anni di storia delle sei generazioni che nonostante due guerre mondiali hanno portato avanti le tecniche della dolceria artigianale. «Siamo tra i pochissimi» spiega la signorina «a utilizzare ancora le fave di cacao, come si faceva una volta: le importiamo da Ecuador, Perù e Venezuela, le lavoriamo, procediamo alla tostatura, poi le sciogliamo. I costi sono altissimi rispetto a chi usa pre-lavorati, ma vuole mettere la qualità?».
La qualità, sempre lei: la stella cometa di questa azienda che nel 1832 inventa la «scorza», primo cioccolato in forma solida della storia italiana, e nel 1911 realizza l’invenzione della vita, il cremino Fiat. «La casa automobilistica torinese» continua Anna Majani «indisse un concorso per scegliere un’azienda che doveva realizzare un cioccolatino da regalare ai clienti che acquistavano la nuova Fiat Tipo 4. Il mio bisnonno creò il cremino a quattro strati e vinse».
Nel 1913, Majani ottiene da Fiat il permesso di vendere il cioccolatino al dettaglio.
Ma l’innovazione non si ferma mai. «E grazie anche all’abilità e alla lungimiranza di mio figlio Francesco» prosegue la Signorina «che è presidente e amministratore dell’azienda, siamo una fabbrica sana e florida: 11 milioni di fatturato, zero debiti, due stabilimenti e 60 dipendenti».
E un profumo di cioccolato che rende tutto magico.