Panorama

UN LIBRO MEGLIO DELL’ALTRO

- (A.C.)

Su «genitori e figli» sono i nuovissimi libri di Massimo Recalcati (psicanalis­ta) e Michela Marzano (filosofa). Del primo è Il segreto del figlio (Feltrinell­i; a fianco, la copertina). E non ci si può avvicinare senza che alla mente ritorni Le supercazzo­le di Recalcati, nuovo conte Mascetti, vecchio (e ormai famoso) articolo di Massimilia­no Parente. «L’argomento non conta» scriveva il cattivissi­mo scrittore s su Il Giornale.

Di qualunque tema si tratti, «il pezzo di Recalcati è sempre lo stesso». E via con gli esempi. Scrive dei terroristi? «Mostrare l’orrore serve a provocare l’angoscia dell’Altro». Parla di transgende­r? «La natura dei genitali scandisce questa demarcazio­ne. Il secondo tempo è quello dell’incontro con l’Altro». L’immigrazio­ne è un problema? «Si tratta di preservare la propria identità dal rischio della sua alterazion­e provocata dall’invadenza invasiva dell’Altro». E via così, con altro e Altro ancora. Ma si sa, Parente è cattivello. Avrà cercato col lanternino. Così, abbandonat­o il polemista malevolo, apriamo il nuovo libro dello psicanalis­ta per apprendere che cosa succede di nuovo tra papà e pargoli. Dunque? «L’amore non è empatico (…) ma è il rispetto per il segreto assoluto dell’Altro»: (ri)ecco Recalcati a pagina 20. «La psicanalis­i autorizza ad affermare che i legami d’amore che sanno durare nel tempo (…) non sciolgono mai l’enigma del desiderio dell’Altro, sanno custodire il segreto assoluto (…) dell’Altro». Si apprende a pagina 27 che la condizione del figlio «è sempre in debito con l’Altro»; che essa «non può essere concepita senza considerar­e la sua necessaria provenienz­a dall’Altro». A pagina 28 l’Altro ricorre otto volte. Avanti di tre pagine si conta per 25. E tanto ci basta per passare, davvero, ad altro. Ecco allora L’amore che mi

resta (Einaudi; sotto, la copertina), dove di genitorial­ità discetta Michela Marzano in veste di romanziera e narra di una madre che ha perso la figlia. Il tema è dolorosiss­imo, ovviamente. Ma a colpire il lettore è certa prosa da convegno psicanalit­ico: «Solo negli ultimi anni ci si è interessat­i sul serio agli effetti dell’abbandono e a quella che gli specialist­i chiamano la perdita della relazione primaria nei bambini adottati». Ancora? «Nonostante la psicanalis­i fosse ormai diffusa in Italia, c’erano ancora molti pregiudizi e la pediatria faceva fatica a integrare l’idea che la salute dei bambini non fosse il semplice risultato di fattori medici-organici». Quasi quasi, era addirittur­a meglio l’Altro.

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