Panorama

TORINO RIPARTE

La vecchia capitale dell’automobile è diventata una città dinamica e proiettata verso il futuro. Dove la guida grillina del Comune riesce a dialogare con quella regionale del Pd. E l’eccellenza del cibo più tradiziona­le si sposa con la nuova distribuzi­one

- di Sergio Luciano - foto di Ada Masella

C redo in Torino e credo negli italiani, nonostante tutto», dice Enrico Salza, e gira sulla platea gli occhi acuti di chi ne ha viste tante ma ha sempre guardato oltre, verso nuovi obiettivi da perseguire, innanzitut­to per la sua città: «Io rimango un ottimista. Nessuno al mondo ha la nostra capacità di affrontare i problemi. Ma bisogna avere anche altre doti, a cominciare dai valori. Non bisogna scoraggiar­si mai. E bisogna avere cura dei propri collaborat­ori». L’applauso al «grande vecchio» del capitalism­o non solo torinese - mente libera e progettual­e attraverso sessant’anni di economia, liberista solidale capace di contrastar­e perfino gli Agnelli - suggella un denso giovedì, aperto da un faccia a faccia di Giorgio

Mulè proprio con John Elkann, l’erede della dinastia, che non poteva mancare nella ricchissim­a tappa torinese – tutti gli eventi sold-out - che ha aperto la stagione 2017 di «Panorama d’Italia».

Benvenuti nella capitale degli equilibri possibili. Dove la sindaca Chiara

Appendino dimostra con i fatti che anche i Cinquestel­le sanno amministra­re dialogando, dove il governator­e

Sergio Chiamparin­o incarna la sinistra di governo che risolve i problemi – per esempio il debito sanitario, handicap superato grazie anche all’assessore

Antonio Saitta - ma che ha anche saputo modificare l’antica fisionomia da «company town», archiviand­ola a vantaggio di un’esplosione di turismo, enogastron­omia e innovazion­e imprendito­riale, in buona parte pensata e realizzata proprio da Salza e Chiamparin­o, prima da sindaco e poi da presidente della Compagnia di Sanpaolo. Una città di cui la ricerca di Inthera-Mondadori – la prima delle dieci che accompagne­ranno il tour – restituisc­e un’immagine positiva, con una cittadinan­za prevalente­mente felice (69 per cento) di vivere lì, al punto da desiderare che i figli vi restino.

È stata una tappa all’insegna delle notizie, con John Elkann che annuncia un rinvio dell’uscita di Sergio Marchionne dalla Fiat («resterà per tutto il 2018 per fare di Fca uno dei leader mondiali») e parla con affetto di una città che dopotutto è la «più sua» tra le tante in cui ha vissuto: «Città timida, che non valorizza tutto quello che esprime, ma questo la rende ancora più affascinan­te». Una tappa all’insegna del bello, con un Vittorio Sgarbi in grande spolvero, che la conclude parlando d’arte nella strepitosa Aula Magna dell’Università, alla Cavalleriz­za Reale. E del buono: con lo showcookin­g di Andrea Berton (che ha anche presentato il suo libro Non è il solito brodo, nel quartier generale di Eataly), con i cioccolati­ni Gobino, con i gelati Pepino, leader dal 1884.

Non c’è un «ingredient­e segreto» dietro questa palingenes­i, suggellata oltretutto - parola del presidente degli industrial­i Dario

Gallina - da una produzione-boom. C’è però una grande cura per il «capitale umano» e per l’innovazion­e, anche quella delle start-up originali e concrete che hanno concorso alla prima sfida di Eureka, il nuovo premio di Panorama, andato per questa tappa alla giovanissi­ma Gnammo, directory di soluzioni gastronomi­che social. Un’attenzione confermata dalle domande ai manager dell’Ibm che hanno spiegato l’Industria 4.0.

In questa nuova Torino, bella come l’antica capitale e dinamica come una metropoli futuribile, la logistica funziona, e i manager del colosso marittimo Grimaldi - primo fornitore di Fca - l’hanno ben dimostrato; e l’organizzaz­ione aziendale evolve, come ha potuto analizzare l’amministra­tore delegato di Bip Carlo Capè. Il capoluogo monocultur­ale dell’auto di ieri, è oggi molto variegato, per esempio da big della farmaceuti­ca, come illustrato dal presidente di Farmindust­ria Massimo

Scaccabaro­zzi al convegno con Teva (che poco distante, a Santhià, ha uno dei suoi stabilimen­ti-modello).

E poi la scienza: gettonatis­sima ai tre convegni di Focus - sull’ambiente, ma anche sullo spazio e sull’alimentazi­one. E l’ecologia, cui i torinesi affermano – sempre da fonte Inthera - di tenere molto e il Comune promette, con l’assessore Stefania Giannuzzi, di raggiunger­e il 65 per cento di raccolta differenzi­ata, per la gioia del Cobat, che dell’economia circolare fa la sua missione. Insomma, il sold-out è garantito, tra giovani e meno giovani, che fanno la spola tra un evento «impegnativ­o» e un più leggero, come l’incontro con Thegiornal­isti o quello con il commissari­o tecnico della nazionale di calcio Giampiero Ventura o ancora con il «bellissimo» delle fiction, Luca Argentero, a colloquio con

Piera Detassis. Insomma, prima il dovere – Inthera ha scoperto che il 76 per cento dei torinesi si impegna sul lavoro ben oltre il «minimo indispensa­bile», ma poi, dopo il dovere, sanamente il piacere. n

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Il critico d’arte Vittorio Sgarbi all’Università di Torino.
 ??  ?? Il direttore di Panorama Giorgio Mulè con Alessia Ventura.
Il direttore di Panorama Giorgio Mulè con Alessia Ventura.
 ??  ?? La sindaca di Torino Chiara Appendino a Palazzo Civico.
La sindaca di Torino Chiara Appendino a Palazzo Civico.
 ??  ?? Il grande tabellone appeso nell’Info point di «Panorama d’Italia» a Torino.
Il grande tabellone appeso nell’Info point di «Panorama d’Italia» a Torino.

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