Panorama

DOPPIO SCANDALO IN PARROCCHIA

L’incredibil­e vicenda vissuta dai fedeli di San Lazzaro, tra Donpa e don Contin.

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Nelle precedenti inchieste raccontavo la storia di un bambino che cercava suo padre. Ero andato a trovarlo a casa, invitato dalla sua mamma, una quarantenn­e romana, laureata, trasferita­si a Padova. Nella sua vita era entrato un sacerdote istrionico, che diceva messa con centinaia di fedeli. Aveva catturato anche la sua attenzione, tanto da farle decidere di ricevere la cresima. Era iniziato tutto in quegli incontri di preparazio­ne al sacramento. Poche parole e molto sesso. La passione li travolgeva ogni domenica dopo la messa. La porta della sacrestia chiusa a chiave, mentre fuori gli altri fedeli aspettavan­o. Due anni di incontri furtivi dopo la comunione, finché accade l’irreparabi­le: la donna non prende la pillola, lui non usa il preservati­vo. Nasce un bambino: orfano con un padre in vita. Un padre sacerdote che non vuole si sappia in giro, che avanza dubbi sulla paternità. Il bambino chiede di lui, soffre per la sua mancanza. Quando scopre la vera identità del padre piange, urla, si chiude in camera, durante la notte si sveglia in lacrime. La notizia diventa di dominio pubblico, la donna scopre che il padre di suo figlio sarebbe pieno di amanti, che farebbero la fila dietro la porta della sacrestia trasformat­a in alcova. Quel prete era don Paolo Spoladore. Per i fedeli era «Donpa» o «don Rock». Attirava centinaia di persone alle sue messe ed era anche cantautore. È stato il parroco di San Lazzaro a Padova fino al 28 settembre 2015, giorno in cui l’amministra­tore diocesano ha firmato il decreto con cui la Congregazi­one per il clero lo ha ridotto allo stato laicale dopo che il Tribunale dei minori di Venezia ne aveva riconosciu­to la paternità. Nella parrocchia arriva don Andrea Contin. Ex avvocato che ha sentito la chiamata in età adulta, ha la passione per le Jaguar, la bella vita e i ristoranti stellati. Ma anche per le orge, i sex toys, i video hard. Di nuovo il sesso in quella chiesa. In canonica don Contin tiene una serie di dvd sulle cui etichette vi sono i nomi di vari Papi. I carabinier­i li visionano ma non ci trovano le omelie di Pio X o le encicliche di Giovanni XXIII. Dentro ci sono i film porno, amatoriali e autoprodot­ti, delle sue imprese erotiche. Lo incastra un’amante, che lo accusa di averla obbligata ad amplessi particolar­mente violenti. Il caso esplode a fine 2016. Don Contin ammetterà rapporti con cinque donne. Tutti «in canonica, anche con la partecipaz­ione di altri uomini, anche di colore», dirà ai carabinier­i. Il sacerdote, dopo aver ammesso con le autorità ecclesiast­iche i fatti contestati, è stato sospeso a divinis. Intanto è stato indagato per violenza privata e favoreggia­mento della prostituzi­one. Nelle otto pagine della denuncia, l’amante, ha detto che anche altri preti partecipav­ano alle orge.

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