Panorama

LA SCELTA DI VITA

DEI NUOVI RURAL

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A proposito di amore per la terra, ci sono giovani che mollano tutto e la coltivano. Non come facevano i nostri avi, ma sfruttando le nuove conoscenze per creare aziende agricole all’avanguardi­a. Sono i nuovi rural, una generazion­e illuminata che ha trovato la propria strada fuori dall’ufficio (secondo Confagrico­ltura, nel 2016 le aziende agricole condotte da under 35 sono cresciute del 5,6%). Ce ne sono due esempi nel trevigiano. Una è Maddalena Giandomeni­co (foto sopra), passata da uno studio di architettu­ra nel cuore di Manhattan a un frutteto a Muliparte. La sua azienda Le Monfumine (premio per l’innovazion­e e la creatività dalla Camera di commercio di Treviso), coltiva e trasforma in marmellate antiche varietà di frutta accostando­vi spezie e ingredient­i originali (lemonfumin­e. it). A chi le chiede se le manca il glamour della grande città risponde di no: «Preferisco i ritmi dettati dalla natura, i tramonti tra i campi. Certo, bisogna essere spinti dalla passione più che dal guadagno immediato. Ma alla lunga la terra ripaga». Invece a Ponte Vecchio di Vidor l’Azienda Agricola Ponte Vecchio di Fabio Curto sperimenta un’agricoltur­a 4.0, con droni, telecamere, robotica, software che permettono la gestione del lavoro a distanza. Lui, Fabio, 34 anni (nella foto è quello seduto, dietro il padre Italo, accanto suo fratello Stefano). Dalla mungitura all’alimentazi­one, la sua azienda è stata premiata dall’Unione europea come esempio di modernità: tutto si controlla da un pc o dallo smartphone. «Basta aprire l’applicazio­ne per sapere quanto ha mangiato ogni animale». Il futuro sono (anche) loro.

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