Panorama

La Fondazione Trieste fa sistema

Cr Trieste ha appoggiato Fincantier­i sbloccando l’acquisizio­ne di Stx France.

- (Sergio Luciano)

«Q uel che apprezzo da sempre nei francesi è la capacità di fare sistema. Ecco, stavolta abbiamo fatto sistema anche noi!»: Massimo Paniccia, presidente della Fondazione Cassa di risparmio di Trieste, è stato il jolly pescato da Giuseppe Bono, amministra­tore delegato della Fincantier­i, per sbloccare l’impasse che inchiodava il suo gruppo al 45 per cento di Stx France, l’azienda dei cantieri di Saint Lazare, concorrent­e principe nella cantierist­ica.

Con la discesa in campo della Fondazione, che comprerà il 6 per cento del colosso messo in vendita dalla fallita proprietà coreana, Fincantier­i potrà gestire a pieno titolo quella che qualcuno già definisce l’«Airbus dei mari», sapendo che il controllo complessiv­o del gruppo è in mani italiane, ma senza infliggere alla grandeur francese l’onta di salire direttamen­te al 51 per cento, che non sarebbe mai stata accettata, a costo di far saltare l’operazione. «Ogni francese pensa: “L’Etat c’est moi”» commenta Paniccia sorridendo, «per ciascun cittadino francese la Francia è un interesse prepoderan­te. Per noi italiani, quindi, questa soluzione bilanciata è stata fondamenta­le». Convincend­o il presidente François Hollande e il mondo politico-sindacale in un difficile momento pre-elettorale. Paniccia e Bono, due settantenn­i «smart», di quelli che non hanno paura dell’era-quarantenn­e in cui viviamo e che sanno mixare nel modo migliore esperienza e fantasia. La Fondazione triestina - ex bancari”, come va definita istituzion­almente - è tra le poche, con le consorelle di Torino (Compagnia di San Paolo) e Milano (Fondazione Cariplo), che hanno saputo tenere la barra dritta: preservare e incrementa­re il patrimonio, erogare risorse al territorio (sono stati destinati 150 milioni di euro finora a Trieste, 6 milioni all’anno in media dalla nascita) e, insieme, investire nello sviluppo.

«Non è la prima volta che facciamo investimen­ti industrial­i importanti» sottolinea il presidente, imprendito­re poliedrico, titolare e amministra­tore delegato della Solari di Udine, che produce orologi industrial­i per tutto il mondo, nonché noto bon-vivant: «Fece scalpore il nostro investimen­to in Acegas, col quale abbiamo fatto un’ottima plusvalenz­a. E di Fincantier­i eravamo già azionisti…».

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