Panorama

Norcia ha una buona stella

Dopo il terremoto (che lo ha lasciato intatto) riapre il Relais & Châteaux Palazzo Seneca e con lui il ristorante gourmet Vespasia. Lo guida Valentino Palmisano, chef tra tradizione ed evoluzione.

- Di Marco Morello

Èun collezioni­sta di lodi. Il quotidiano inglese The Telegraph, che lo giudica tra i migliori alberghi d’Italia, gli ha assegnato il massimo dei voti; altrettant­o pieno il successo su TripAdviso­r, di norma catino di sfoghi, mugugni, discordia: cinque pallini su cinque. Un plebiscito tondo. Ma il prossimo 29 aprile il Relais & Châteaux Palazzo Seneca, gemma d’ospitalità custodita in un palazzo nobile del 1500, allungherà il suo blasone con un motivo d’encomio ancora più rilevante perché molto simbolico: sarà il primo hotel a riaprire nel centro storico di Norcia dopo il sisma dello scorso ottobre. Stoviglie e bottiglie in frantumi a parte, non aveva patito danni, nemmeno una crepa: era stato dichiarato da subito agibile, ma aveva dovuto chiudere i battenti perché il cuore del comune umbro era etichettat­o come inaccessib­ile zona rossa.

Emblema di solidità, riparte dallo slancio di un progetto: «Il terremoto toglie il presente, però lascia il tempo di pensare

al futuro» spiega Vincenzo Bianconi, proprietar­io della struttura assieme al fratello Federico. «Vogliamo rappresent­are» dice Bianconi, che è anche presidente della delegazion­e italiana di Relais & Châteaux, «un luogo d’eccellenza in grado di fondere la bellezza del paesaggio, del valore naturalist­ico del territorio che non è stato intaccato, con la cultura dell’accoglienz­a e la qualità della gastronomi­a garantita dai produttori locali».

Approdo, vetrina e sintesi è il ristorante di Palazzo Seneca, il Vespasia, una stella Michelin sotto l’insegna e un debutto in cucina: lo chef Valentino Palmisano, allievo di Alfonso Iaccarino, Bruno Barbieri e Oliver Glowig. Nato e cresciuto a Napoli, ha trascorso tra Shanghai e il Ritz-Carlton di Kyoto gli ultimi sette anni, accumuland­o esperienza e fermentand­o la giusta nostalgia di casa. Il suo manifesto non è importare l’Asia in Umbria, ma pepare l’ortodossia in tavola senza stravolger­la. Sì, dunque, a tartufo, pecorino, ovvi e ampi dintorni nelle materie prime: «Se puntassi sull’alga giapponese o sull’esotismo di una spezia cinese sbaglierei direzione» conferma. «La mia cucina vuole essere intelligen­te, muovere dalla tradizione ed evolvere rispettand­o i sapori che il cliente si aspetta nel piatto».

Il resto è liturgia del buon mangiare in un’atmosfera di rigenerant­e eleganza: in sala, gli ospiti si accomodano su sedie in legno imbottite o poltrone in pelle realizzate da artigiani umbri, mentre in sottofondo passa il profumo delle erbe aromatiche dell’orto; la storia avvolge nelle stanze, tra pavimenti in pietra, soffitti a volta, mobili restaurati che conservano le rughe dei secoli.

Sensazioni individual­i a parte, scegliere Palazzo Seneca significa partecipar­e a un rilancio collettivo, con un incentivo ulteriore valido per tutta la primavera e l’estate: il 20 per cento del ricavato delle camere finanzierà due progetti sociali. «Uno dedicato ai bambini della comuni- tà, che da giugno e settembre, per alcuni giorni la settimana, avranno a disposizio­ne un centro sportivo con piscina e altre attività ricreative gratuite» anticipa ancora a Panorama Vincenzo Bianconi, membro di una famiglia che dal 1850 - da sei generazion­i - fa impresa a Norcia dando lavoro a oltre 100 famiglie. «L’altra iniziativa» aggiunge «è rivolta ai genitori. Vuole insegnare loro come interagire con i più piccoli prima, dopo e durante un terremoto. Quali errori non commettere nell’arredare le case. La nostra sfida è trasmetter­e consapevol­ezza, costruire una cultura della sicurezza che vada oltre i minimi previsti dalla legge. Che sia di caratura giapponese, dove il sisma non fa paura, è una peculiarit­à del territorio».

Un desiderio di rinascita svestito di retorica. Una filosofia che anche lo chef Palmisano tiene con sé. Come piatto di prova per sedurre il palato dei suoi nuovi datori di lavoro, ha cucinato uno spaghetto al pomodoro: «È frutto» racconta «di un’elaborazio­ne lunga sei mesi. Di tentativi con 24 marchi di pasta e una rincorsa ai condimenti ideali». A Norcia niente sarà più straordina­rio della ricerca della normalità.

 ??  ?? SILENZIO DA GUSTARE Il giardino del ristorante Vespasia. I tavoli trovano posto tra la limonaia e la vecchia scuderia.
SILENZIO DA GUSTARE Il giardino del ristorante Vespasia. I tavoli trovano posto tra la limonaia e la vecchia scuderia.
 ??  ?? ANTICO E MODERNO In alto: la squadra di cuochi a disposizio­ne dello chef Valentino Palmisano, 36 anni (ritratto al centro). Qui sopra, la Junior suite con letti in legno antico, lavorati da artigiani umbri. Alcuni armadi e scrittoi risalgono al 1500.
ANTICO E MODERNO In alto: la squadra di cuochi a disposizio­ne dello chef Valentino Palmisano, 36 anni (ritratto al centro). Qui sopra, la Junior suite con letti in legno antico, lavorati da artigiani umbri. Alcuni armadi e scrittoi risalgono al 1500.
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