Le ferrovie si fanno la holding
Adesso che ha anche l’Anas, Renato Mazzoncini, il numero uno di Ferrovie, vuole creare un polo unico dei trasporti locali da 2 miliardi di euro. Senza dimenticare gli autobus low cost (per farsi perdonare i super biglietti dell’alta velocità). Mancano sol
All’indomani del via libera governativo al matrimonio tra Ferrovie dello Stato e Anas i critici di Renato Mazzoncini, amministratore delegato e direttore generale di Fs, hanno detto che vuol fare dell’Italia una grande Umbria. Una regione dove tutti i trasporti sono sotto l’egida Fs, non senza problemi. I suoi estimatori ribattono che circa 200 compagnie di un centinaio di Paesi lo hanno appena eletto presidente dell’Union internationale des chemins de fer (Uic), con il mandato cruciale di contaminare business ferroviario e digitale. E tanto basta.
Al momento dell’arrivo al vertice di Fs, nel dicembre 2015, questo ingegnere elettronico bresciano di 49 anni era noto soprattutto per i buoni rapporti con Matteo Renzi, sindaco di Firenze nel 2012 quando Busitalia (la controllata di Fs per il trasporto su gomma, allora guidata da Mazzoncini) aveva salvato la dissestata azienda cittadina del trasporto pubblico Ataf. In un anno e mezzo Mazzoncini di strada ne ha percorsa. Ma non sembra intenzionato a fermarsi, grazie anche a qualche provvidenziale intervento governativo, sostengono i suoi avversari.
Liberata Fs dell’ombra ingombrante di Mauro Moretti, ai vertici del gruppo per alcuni lustri
e poi per tre anni a Finmeccanica, ora presidente della fondazione storica delle ferrovie, Mazzoncini starebbe allargando il suo orizzonte politico. Lo dimostrano i buoni rapporti con la Regione Lombardia e gli approcci con il Comune di Roma, per favorire l’entrata della galassia Fs nel trasporto locale. A proposito di allargamento del perimetro aziendale, né il premier Paolo Gentiloni né il ministro dei Trasporti Graziano Delrio avrebbero archiviato l’ingresso di Fs in Alitalia. Ipotesi che Mazzoncini, a differenza dei suoi predecessori, non ha mai apertamente bocciato.
Ma questa è un’altra storia. Per ora, l’assorbimento travestito da matrimonio dell’Anas permetterà a Fs di crescere da 9 e 10 miliardi di fatturato e da 69 a 75 mila dipendenti, con sinergie per 400 milioni. La rete gestita salirà a 43 mila chilometri, di cui oltre mille ad alta