Panorama

Nei Balcani torna il mito della Grande Albania

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Già a fine aprile il premier albanese, Edi Rama, aveva dato fuoco alle polveri sostenendo che «non si può escludere un’unione fra il Kosovo e l’Albania». Il presidente kosovaro, H Hashim Thaci, ex comandante dei g guerriglie­ri indipenden­tisti dell’Uck, a aveva poi gettato benzina sul fuoco s sostenendo che «tutti gli albanesi d della regione vivranno in un solo S Stato se l’Unione europea chiuderà l le porte al Kosovo» (Pristina sogna l liberalizz­azione dei visti e adesione a all’Ue). Il mito della «Grande Alba-

nia» torna a riecheggia­re facendo infuriare i serbi. Il ministro del Lavoro di Belgrado Aleksander Vulin ha detto perentorio che «la Grande Albania può essere ottenuta solo con una grande guerra nei Balcani». Mosca s’è schierata subito a fianco della Serbia, ma le tensioni aumentano. Non a caso in Macedonia i manifestan­ti del partito nazionalis­ta hanno invaso il Parlamento dopo l’elezione a presidente di un rappresent­ante della minoranza albanese, che conta il 25 per cento della popolazion­e.

«La Grande Albania è obiettivo di tutti gli albanesi. Oggi è stata aggiunta Nis (città serba), domani sarà Skopje (capitale della Macedonia), Ulciny (in Montenegro), l’Epiro (in Grecia). L’Ue non ha nulla da dire? Se è così, ne subirà le conseguenz­e» ammonisce il ministro degli Esteri serbo, Ivica Dadic, sul portale B 92. Risposta del presidente kosovaro Hashim Thaci su Gazeta express: «Rispolvera­no la Grande Albania per giustifica­re la Grande Serbia creata con il genocidio in Bosnia. Talune dichiarazi­oni dell’Ue fanno da eco alla posizione serba sul Kosovo». E il sindaco della città serba di etnia albanese di Bujonovac, Jonuz Musliu, aggiunge: «L’unione fra Albania e Kosovo non ha senso senza la valle del Presevo» (dove si trova Bujonovac).

IL PARERE DI FRANCESCO MARTINO Analista di Osservator­io Balcani e Caucaso.

Progetto politico a lunga gittata, minaccia alla pace nei Balcani o espediente elettorale a buon prezzo? Lo spettro della Grande Albania, rievocato a Tirana dal premier Edi Rama e fatto rimbalzare a Pristina dal presidente Hashim Thaci, turba i sonni nella regione. Rama parla in vista delle elezioni del 18 giugno, minacciate dal boicottagg­io dell’opposizion­e. Ma il contesto regionale è in subbuglio, con la Macedonia (abitata da una forte minoranza albanese) sull’orlo del collasso e il dialogo Serbia-Kosovo fermo da anni. Gli effetti dell’eventuale riaccender­si della questione albanese sono imprevedib­ili.

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