A MISURA DI PAVIA
Università, Policlinico e agricoltura sono i pilastri del capoluogo lombardo sul Ticino, terza tappa del tour di «Panorama d’Italia» . Una città vivibile che punta su mobilità sostenibile e fibra, vivace anche nella creatività, fra tradizione e innovazion
Periferia della metropoli, eppure diversa e «identitaria»: è Pavia,
e lo sa. Settantamila abitanti, un quartiere di Milano, eppure sa «fare notizia» e reinventare se stessa: «Sì, siamo impegnati nel rendere più attrattiva Pavia a partire dall’Università e dalla sanità, le nostre principali imprese. Non a caso si chiama Protocollo di Pavia l’intesa tra la Crui, la Conferenza dei rettori, e Anci, l’Associazione dei comuni», dice a
Panorama il sindaco, Massimo Depaoli: «Una collaborazione che significa servizi e attenzione alle esigenze degli studenti. Per esempio, stiamo investendo nella nuova viabilità della zona degli ospedali, Policlinico San Matteo, Clinica Maugeri, Istituto Mondino e Cnao». La vivibilità di uno dei centri storici più affascinanti d’Italia mobilita la gente, lo dimostra la raccolta differenziata arrivata al 70 per cento, e attrae investimenti, come quelli – ottimali – del cablaggio. «Presto estenderemo il sistema delle piste ciclabili», continua il sindaco, «perché pensiamo di riequilibrare la mobilità diminuendo l’uso dell’auto. Stiamo investendo nella smart city prolungando la rete di fibra ottica di proprietà pubblica e semplificando l’installazione di quella degli operatori privati, stiamo per varare il piano nuova illuminazione intelligente a led, e intanto abbiamo appena installato i primi rilevatori diffusi di micropolveri, per comprendere meglio il problema inquinamento aria. Ci preoccupano le ancora tante aree industriali dismesse negli anni ‘80, quasi un milione di metri quadri, per questo nel piano di governo del territorio abbiamo creato le condizioni per rendere più favorevole il loro riuso rispetto al consumo di suolo agricolo». Ma anche gli industriali si danno da fare, in ambito locale e nazionale, per esempio con la recente iniziativa promossa dal presidente uscente di Confindustria Pavia, Alberto Cazzani, con uno studio sull’impatto delle liberalizzazioni: città piccola, ma seconda a nessuno.