Panorama

ANNABELLA LANCIA LA PELLICCIA 4.0

Lo showroom di Pavia, noto in tutto il mondo, ha cambiato l’immagine del capo in pelo. Per sfidare gli animalisti e l’effetto serra.

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Mille colori: fucsia, azzurro, viola, rosa, blu. E mille modelli: corto, senza maniche, con il cappuccio, a impreziosi­re i dettagli di un cappotto. È la pelliccia 4.0, più fashion e sempre meno status symbol quella che appare nelle dieci vetrine dello showroom di Annabella nel cuore di Pavia. Qui tutto è cominciato. All’insegna dell’innovazion­e. Quando Giuliano Ravizza si vede costretto ad appendere al chiodo il camice da medico per seguire le orme del padre nella gestione dei negozi di abbigliame­nto.

Ne rinnova uno, in particolar­e: Annabella, da boutique per signora a pellicceri­a. «Siamo alla fine degli anni Sessanta» racconta Riccardo Ravizza che insieme alla sorella Simonetta e al fratello Ruggero guida l’azienda di famiglia, «mio padre intuisce il cambiament­o della società e promuove una pelliccia prêt-à-porter, già finita, pronta da indossare».

E così arrivano le campagne pubblicita­rie, gli spot televisivi firmati da grandi registi come Franco Zeffirelli e testimonia­l indimentic­abili come Alan Delon, Monica Bellucci e Sofia Loren.

Ma le campagne animaliste e perfino l’effetto serra con gli inverni poco rigidi mettono in crisi il settore: «Noi abbiamo puntato ancora una volta sull’innovazion­e dei materiali, dei modelli e abbiamo cercato nuove platee di consumator­i», senza sottovalut­are le fashion blogger. «La loro forza è sorprenden­te in tutto il mondo», anche in Corea dove il made in Italy è il più apprezzato.

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Riccardo Ravizza, 57 anni, posa nelle vetrine del negozio Annabella di Pavia.

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