Panorama

VERTIGINE ON THE ROCKS

Le terrazze per il rito del drink con vista sono come templi della contemplaz­ione urbana. Da Mumbai a Milano, passando per Singapore e Roma, giro del mondo tra i nuovi rooftop bar dove gustarsi panoramici­ssimi aperitivi.

- di Marco Morello

M entre il sole si eclissa tra i palazzi tracciando una luce languida, la musica guadagna qualche decibel e avvolge le chiacchier­e degli ultimi arrivati. Sono accorsi numerosi per la replica più classica da qualsiasi cima metropolit­ana: lo spettacolo del tramonto, della città che imbocca l’ombra del sentiero notturno, s’incammina nel piacere dopo avere esaurito o rimandato a domani il dovere.

Succede ogni sera nei rooftop bar, i nuovi templi della contemplaz­ione urbana, le terrazze per il rito di vista e drink che, quando clima (o paraventi) lo consentono, scalano per appeal e profondità le barriere delle quattro mura. Anzi, se negli anni passati sono stati prerogativ­a di megalopoli scandite dai grattaciel­i, ebbre di finestre dalla scenografi­a intermitte­nte, oggi fioriscono dappertutt­o: l’unico ingredient­e è l’altezza, siderale o contenuta non importa; basta un pavimento coperto da un soffitto di stelle o da un tetto di cielo.

Vietati a chi soffre di vertigini, a volte sono accessibil­i di pomeriggio o di mattina, offrendo centrifuga­ti e dolci anziché alcolici e snack. È il caso della terrazza del Viu, hotel a cinque stelle appena inaugurato a Milano vicino corso Como: gli ospiti possono già fare colazione circondati dai simboli architetto­nici del capoluogo lombardo. A breve, il privilegio del panorama sarà esteso a chi non dorme qui: «Da fine maggio partiranno gli aperitivi con dj set, dalle sette a mezzanotte» anticipa il direttore marketing Samantha Williams. Che aggiunge: «Organizzer­emo varie feste durante l’estate. Oltre ai tavoli ci sono sdraio e piscina: il nostro è un posto speciale».

Quasi spaziale, nel senso dello splendore cosmico

del termine, è il paesaggio che si apre dall’ultimo piano del rinnovato Hotel Eden di Roma, riaperto il mese scorso a due passi da piazza di Spagna e dal polmone verde di Villa Borghese. Da assaggiare l’infusione di Martini rosato e tamarindo, mezcal, bitter al mandarino. È la ricetta di un cocktail che stringe l’omaggio alla capitale, alla sua prospettiv­a rialzata, in un nome furbo però perfetto: «La grande bellezza». Da metà maggio riparte invece il calendario dello Skyline dell’Hilton Molino Stucky di Venezia: con i colori della Laguna in sottofondo, si alternano eventi di musica jazz, blues e soul, oltre ai veloci ritmi da console.

Fuori dall’Italia, accanto ai rooftop bar segnalati in queste pagine, le novità dedicate a chi detesta sentirsi

un habitué non mancano. A cominciare da New York, che lustri fa sdoganò la tendenza del drink in quota e ora scommette su un cortocircu­ito geografico: il 5 maggio, a Soho, è stato inaugurato Surf Shack, con arredi e atmosfera da spiaggia. Niente oceano nei paraggi, ma margarita e mai tai per spegnere la sete, abbinabili a tacos e hamburger quando ad affacciars­i sul tetto è un’onda di fame. Decisament­e più sofisticat­i sono clima e menu all’Apogee di Chicago, che con l’indirizzo della Grande Mela condivide solo la recentissi­ma data d’apertura: qui i drink sono capolavori visivi decorati da farfalle (finte) e fiori (veri) commestibi­li o serviti in bong, grosse pipe in vetro da bere anziché fumare. A non permettere che si esondi troppo nel trash, provvede una selezione di whisky di qualità suprema: quello invecchiat­o 25 anni, raggiunge i 15 mila dollari a bottiglia.

Tornando in Europa, quest’estate in centro a Barcellona aprirà Azimuth, sul tetto dell’hotel Almanac e con la promessa di un menu di cocktail fantasioso. Mentre è di pochi giorni fa il lancio a Londra di Sisu, su Oxford Street: specialità della casa, il Negroni; le prenotazio­ni non sono ammesse, chi arriva tardi aspetta. O ripiega verso la Rumpus Room, sul Tamigi, lounge con terrazza in cima all’hotel Mondrian da poco rinnovata: i drink sono accompagna­ti da una spiegazion­e corposa e alcune tentatrici note di degustazio­ne. Sceglierne uno è un’impresa, a maggior ragione perché si viene continuame­nte distratti dal paesaggio della City. È il pregio e insieme il cruccio dei rooftop bar: per quanto si sforzino di essere originali, distinguer­si e brillare, saranno sempre più deboli di quella danza di luce e di suoni, di quello sciame travolgent­e, ipnotico, immenso, che gli scorre intorno.

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Lo skybar, lounge e ristorante del Marina Bay Sands, l’albergo a tre torri con la piscina sul tetto più lunga al mondo, è stato appena rinnovato con arredi ancora più chic. CÉ LA VI
SINGAPORE Lo skybar, lounge e ristorante del Marina Bay Sands, l’albergo a tre torri con la piscina sul tetto più lunga al mondo, è stato appena rinnovato con arredi ancora più chic. CÉ LA VI
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Aperto da poche settimane vicino al trendissim­o corso Como, regala dalla vetta una vista a 360°. Da fine maggio organizzer­à aperitivi con dj set.
MILANO HOTEL VIU Aperto da poche settimane vicino al trendissim­o corso Como, regala dalla vetta una vista a 360°. Da fine maggio organizzer­à aperitivi con dj set.
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 ??  ?? THE PENINSULA
THE PENINSULA
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TERRAZZA12

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