Tempo scaduto per Mps
Il conto per Mps sale. Le venete rischiano il bail in. Così si cerca di limitare i danni con pasticci fiscali.
Protrarre i negoziati con l’Europa, impedire che il nodo delle banche arrivi al dunque con effetti sgradevoli per il Pd. In più, una freschissima pessima figura del governo con una norma di aiuto fiscale alle banche non dichiarata, e scritta coi piedi. È il copione dei delicati dossier di Monte Paschi, Popolare di Vicenza e Veneto Banca. Prima si doveva evitare ogni contraccolpo sul referendum del 4 dicembre. Poi sulle primarie del Pd. Le conseguenze sono solo negative. A luglio 2016 sembrava che a Mps bastassero 2,5 miliardi di capitale. A fine anno il fabbisogno era a 5 miliardi. Da marzo la valutazione è di 8,8 miliardi. Ma nessuno sa davvero quanti ne serviranno, perché dopo l’ultima trimestrale il coefficiente patrimoniale Cet 1 è riprecipitato al 6,5 rispetto al 10,75 per cento chiesto dalla Bce.
Il procedere del tempo e le maxi perdite delle due venete hanno bruciato del tutto i miliardi che avevano portato il Fondo Atlante a diventarne azionista, e nel frattempo non si è messo mano ai costi. Siena rientra nei casi di «aumento di capitale precauzionale» a sostegno pubblico previsti dalla Ue, ma la reale solvibilità delle venete è molto più dubbia ed è ancora tutt’altro che escluso il bail in, cioè colpire anche gli obbliga- zionisti. Ed è proprio ciò di cui hanno sempre avuto paura Renzi e il Pd. Tanto è sembrato strano a Bruxelles che i mesi passassero invano, che la Vigilanza europea ha esplicitamente detto: «Sono le autorità italiane a prendere tempo». Ora è scoppiata la grana del maxi aiuto fiscale alle banche nei guai. Nella manovrina, per far cassa si è ridotto l’incentivo fiscale Ace alla capitalizzazione delle società. Con effetto retroattivo, diminuendo da 7 a 5 anni il vecchio regime di incentivi, significa per quest’anno un maxi aiuto a chi più ha proceduto ad aumenti di capitale: cioè appunto le banche scassate. Per Siena, quasi 900 milioni di bonus fiscale, per le due venete 4-600 milioni. Se la norma è venuta da una manona anonima per aiutare le banche zoppe, era una manona ignorante: i pregressi interventi della Vigilanza Ue sulle banche spagnole dicono che l’80 per cento di quel beneficio non verrebbe contabilizzato nel patrimonio. Se invece il governo ha scritto la norma senza rendersi conto dell’effetto, siamo all’imbecillità pura. Perché alle autorità europee è arrivato il segnale di una rabbrividente superficialità di ministero e Bankitalia. E tutto per non dar noia al Pd.