Obesità, diamoci una mossa
L’accumulo di peso aumenta il rischio di malattie cardiache, sindromendrome metabolica, diabete, tumore. Prevenire è imperativo, con dieta e movimento (ed è facile farlo).
Di obesità si muore? Sì, e anche in Italia è un fenomeno dai numeri allarmanti. Proprio nel nostro Paese, che è la patria della dieta mediterranea, ogni 10 minuti muore una persona per cause dirette o indirette, ma tutte riconducibili a questa condizione. L’insieme di patologie legate all’obesità prendono il nome di sindrome plurimetabolica che comprende ipertensione, diabete, ipercolesterolemia, iperuricemia, ipertrigliceridemia: il frutto di una sommatoria di eccessi. A partire dal più banale eccesso di sale. I cibi saporiti attraggono nella quotidianità, poi magari si aggiunge un aperitivo a base di salatini, frutta secca salata, patatine e si va oltre i limiti. Poi troppi grassi, bastano poche cose fritte ma ogni giorno. Dulcis in fundo, appunto, i dolci, che a volte possono essere dolci e grassi insieme; in Italia la loro vendita è stimata in 7 miliardi di euro annui.
Una buona prevenzione è frazionare gli alimenti quotidiani in 5 pasti, senza dimenticare l’uso quasi costante di legumi da affiancare alle verdure. Anche il movimento è parte integrante di un programma sia dimagrante sia di prevenzione, basti pensare al grande beneficio prodotto nei casi di diabete. Il
I CHILI IN ECCESSO STANNO DIVENTANDO UNA PERICOLOSA EPIDEMIA UN TERZO DELLA POPOLAZIONE ITALIANA È SOVRAPPESO (e gli obesi sono 6 milioni)
movimento è soprattuttotutto quello di tipo aerobico, come lunghe camminate, cyclette o tapis-roulant. Per prevenire revenire le malattie derivanti dall’eccesso di peso corporeo è necessario l’utilizzo costantestante e giornaliero di cibi specifici del regime egime alimentare mediterraneo ma senza a eccessi, questo ci preserva dall’insorgenza enza di malattie metaboliche come il diabetebete e patologie cardio-circolatorie.
Ecco perché è necessario sario sensibise lizzare la popolazione sull’importanza della prevenzione. E rendere consapevoli coloro che se ne devono occupare, ossia i medici, che affrontare l’epidemia di obesità è necessario e non più procrastinabile. Per aiutare a risolvere questo problema, bisogna istituire un insegnamento di dietoterapia nella facoltà di Medicina, da estendere poi nei vari corsi di specializzazione. Inoltre bisogna creare delle Obesity unit, cioè centri di riferimento con un approccio multidisciplinare, dove il paziente obeso possa essere seguito da esperti dietologi, nutrizionisti, psicologi e chirurghi.
Nei casi più gravi e irrisolvibili con la dieta, c’è sempre la chirurgia bariatrica, che consente un calo di peso significativo e si può ottenere un guadagno a paziente di oltre tre anni di vita in condizioni di salute ottimali, e una riduzione della spesa per paziente di 11,384 euro.