Panorama

La chiave di tutto è conoscere

Ha portato Barack Obama in Italia per parlare di food. Marco Gualtieri è un globe trotter. Idealista e bon vivant.

- di Stefania Berbenni

Ha una sua frase-tormentone, Marco Gualtieri: «Food is the new internet», il cibo è il nuovo internet, ovvero opportunit­à, rivoluzion­e, futuro. Un’altra specificit­à di questo ex ragazzo (ha 46 anni) delle new economy è che non ha paura della parola «lobby»: Perché lui, sulla capacità di fare relazioni, ha costruito una macchina da guerra, la Seeds & chips, società che organizza eventi e fa per l’appunto lobby nell’accezione nobile del termine, facilitand­o gli incontri tra eccellenze, imprendito­ri, giovani ed esperti, che così possono creare business. Tanto per capirci Marco Gualtieri è l’uomo che ha portato a Milano, il 9 maggio scorso, per il Summit sul cibo da lui organizzat­o, Barack Obama, l’ospite più straordina­rio di una serie di leader (per ascoltarlo c’è chi ha pagato fino a 850 euro). È nel board del Robert F. Kennedy Center, che si occupa di giustizia e di diritti umani. È milanese di nascita, ma apolide per vocazione. Gira il mondo, ha un’agenda invidiabil­e, nel 1998 fondò TicketOne poi ceduta nel 2008. È un visionario, che ama pensare in grande. Non sta esagerando? o? Barack Obama come relatore. Seed & chips è una startup. Ho solo alzato l’asticella. Voglio dare una manono ai giovani. Noi italiani abbiamo tradizioni, sapori, ri, cultura. Nel 2000 fu il Giubileo a ispirami: mi inventai ventai la Italy welcome card per offrire una serie di servizierv­izi ai turisti. È stato Expo a darmi il «la». Ha deciso di scommetter­e mettere sul cibo. Ho solo capito che l’ideaidea di fondo di Expo doveva essere portata avanti, che Milano poteva diventare la capitale del food come lo è del design e della moda. Ma come è arrivato ad Obama? Grazie ad Eric Lewis, il pianista jazz di colore molto amato dall’ex presidente. Siamo amici, mi ha fatto conoscere Michelle e Barack. In America tante persone mi aiutano e condividon­o il mio entusiasmo. La fatidica lobby. Sì, ma pulita. Gran parte degli incontrii del Seed & chips summit sono dedicati a ai giovani, che hanno cinque minuti per incontrare un leader, esporre il loro progetto. In alcuni casi hanno trovatot il finanziato­re.

Le sue prossime mete, fisiche e di idee? Seattle, che per tanti versi assomiglia a Milano. Sto lavorando per un gemellaggi­o fra le due città. Indirizzi preziosi a Seattle? È d’obbligo andare al Pike market, l’antico mercato locale dove vendono e cucinano di tutto. Come ristorante consiglio quello in cima allo Space Needle, la torre simbolo della città: mentre pranzi gira a 360 gradi e vedi l’oceano, le montagne, la città. Il quartiere più frizzante del momento è Capitol Hill. In generale, qual è il suo piatto preferito? L’insalata di pesce, da gustare rigorosame­nte tiepida. Vino? Più d’uno... Le mie preferenze vanno sui rossi. È banale dire che adoro il Barolo? Ma mi piacciono anche Nero d’Avola e Lagrein. Frequenta anche Washington: suggerimen­ti? Lì ho un hotel del cuore, l’Hay-Adams, proprio di fronte alla Casa bianca. In stanza, come benvenuto, trovi una piccola White house di cioccolato. Altri hotel? Il de Russie a Roma, il Verdura resort a Sciacca (AG), il Santa Caterina ad Amalfi. Ma di tempo per le vacanze ne trova? Pochissimo, mi concedo ogni anno una settimana a Ischia, anche per seguire il festival di cinema che organizzan­o lì. Ho sempre colleziona­to begli incontri. Sono stato spesso ospite a Li Galli, isolotto tra Capri e Positano: un gioiello. E di tempo per leggere? Leggo solo quando sono in vacanza L’ombra del

vento di Carlos Ruiz Zafón, forse perché è ambientato a Barcellona, città che amo molto. L’arte la appassiona? L’arte contempora­nea mi affascina, anche la street art: penso per esempio a Shepard Fairey. È stato fondatore di TicketOne e ha prodotto alcuni artisti. Ma lei chi ascolta? I Coldplay e Michael Bublé. Mina, Lucio Battisti, Ornella Vanoni... Da ultimo, ci dice il vero significat­o della sua frase «Food is the new internet»? Significa che lo sviluppo e l’innovazion­e nel food creeranno ricchezza. È un settore enorme e noi siamo italiani, abbiamo il meglio.

 ??  ?? MUSICA Michael Bublé è nella personale lista degli artisti più ascoltati: «L’ho anche conosciuto». UN HOTEL PER RIC RICARICARS­I In Sicilia, a Sciacca (AG) c’è il Verdura resort, molto amatoamat dall’imprendito­re.
MUSICA Michael Bublé è nella personale lista degli artisti più ascoltati: «L’ho anche conosciuto». UN HOTEL PER RIC RICARICARS­I In Sicilia, a Sciacca (AG) c’è il Verdura resort, molto amatoamat dall’imprendito­re.
 ??  ?? IL LUOGO MAGICO L’arcipelago di Li Galli, davanti a Positano.
IL LUOGO MAGICO L’arcipelago di Li Galli, davanti a Positano.
 ??  ?? LO STREET ARTIST Shepard Fairey, street artist statuniten­se (e illustrato­re di tante cover di Time) è molto seguito da Marco Gualtieri. Sopra, una delle sue
LO STREET ARTIST Shepard Fairey, street artist statuniten­se (e illustrato­re di tante cover di Time) è molto seguito da Marco Gualtieri. Sopra, una delle sue
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 ??  ?? IL LIBRO PREFERITO Gualtieri legge solo quando è in vacanza: il libro del cuore è L’ombra del vento di Carlos Ruiz Zafón.
IL LIBRO PREFERITO Gualtieri legge solo quando è in vacanza: il libro del cuore è L’ombra del vento di Carlos Ruiz Zafón.
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VISTA SULLA CASA BIANCA L’Hay-Adams hotel: una meta fissa quando va a Washington.
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A SEATTLE Il piatto preferito di Gualtieri è l’insalata di mare. Sotto, una città che assimila a Milano: Seattle.
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 ??  ?? SPECIAL GUEST Il 9 maggio Barack Obama è intervenut­o al summit Seeds and chips, organizzat­o a Milano da Gualtieri.
SPECIAL GUEST Il 9 maggio Barack Obama è intervenut­o al summit Seeds and chips, organizzat­o a Milano da Gualtieri.

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