Mattone in leasing. Compro casa
Fino a pochi anni fa, per comprare casa c’erano solo due alternative: pagare subito l’intero prezzo dell’immobile oppure indebitarsi con una banca. Oggi, invece, c’è la possibilità di battere altre strade e optare per alcune soluzioni innovative che si st
Matto in Leasing
Offerto da alcune banche come UniCredit, Bper o Credem, il leasing è un contratto di locazione finanziaria (come quello per le auto), in cui un immobile viene acquisito da una società di leasing che ne diventa proprietaria e lo concede in uso a un futuro potenziale acquirente, il quale versa un acconto (di solito il 15-20 per cento) e si impegna a pagare un canone periodico. Alla scadenza del contratto, in genere dopo 20 o 30 anni, il locatario può riscattare la casa, pagando una maxi-rata finale, corrispondente all’intero prezzo pattuito meno l’acconto e le rate già versate. Sul leasing immobiliare vengono applicati attualmente interessi di circa il 4 per cento, un po’ più alti rispetto al 2-3 dei mutui. «Tuttavia» sottolinea Maurizio Giglioli, ad Credemleasing e vice presidente Assilea «il cliente può beneficiare di un rilevante risparmio fiscale che possiamo quantificare nell’equivalente di circa un canone all’anno».all’anno» Mentre chi accended un mutuo può òd detrarre dalled ll tasse solo il 19 per cento degli interessi passivi, con il leasing immobiliare si può invece scontare dalle imposte il 19 per cento dell’intero canone, comprensivo di capitale e di interessi, più la maxirata finale. Grazie a queste agevolazioni, alla lunga il leasing può essere più conveniente, soprattutto per i giovani sotto i 35 anni con redditi fino a 55 mila euro annui, che godono di un tetto più alto per la detrazione (8 mila euro ogni 12 mesi). Nel caso di un appartamento da 150mila euro, per esempio, in 20-30 anni un under 35 che sceglie il leasing può risparmiare 4-5 mila euro rispetto al mutuo.
Rent To Buy
Un mix tra affitto e compravendita. È il rent to buy (o affitto con riscatto): il proprietario concede l’uso dell’immobile a un inquilino, il quale paga un piccolo acconto e si impegna poi a versare un canone periodico che si compone di due parti: una rata di affitto, più un’altra quota aggiuntiva per riscattare gradualmente la proprietà. Al termine del contratto, che può durare al massimo 10 anni, l’inquilino riscatta l’immobile e versa il corrispettivo pattuito, sottraendo dal prezzo l’acconto e la parte di rate già versate per l’acquisto. In alternativa, può lasciare la casa, facendosi restituire l’acconto e la parte di rate versate per l’acquisto. La quota di canone relativa all’affitto, invece, rimane al proprietario. Ecco un esempio di quanto può costare un contratto di rent to buy, tratto dal sito Compraffittando.it del franchising immobiliare SoloAffitti: per un immobile da 150mila euro un inquilino paga un acconto di 15 mila euro circa, più una rata di 650 euro al mese per quattro anni. Dopo 48 mensilità, la casa può essere riscattata versando 108 mila euro circa (finanziabili anche con mutuo che ha però un importo più limitato rispetto a quello che sarebbe stato necessario se la compravendita fosse avvenuta quattro anni prima).
A City Life si acquista con Carlike
Nel quartiere di CityLife a Milano i costruttori hanno lanciato Carlike, un innovativo contratto preliminare di compravendita con diritto di recesso. Chi sceglie questa soluzione versa un acconto del 21 per cento (17 come caparra confirmatoria e 4 come caparra penitenziale). Per entrare in possesso della casa, l’acquirente deve impegnarsi a pagare un canone annuo pari al 2 per cento del prezzo che, nel caso di un immobile da un milione di euro, corrisponde a circa 1.700 euro al mese di rata. Dopo otto anni, il compratore deve versare il prezzo finale, scontando la caparra e i canoni già pagati. Nell’esempio di un milione, l’acquirente dovrà pagare una cifra finale di 630 mila euro, avendo già già dato un acconto totale di 370 mila euro, tra canoni e caparre. Se invece recede, ha diritto alla restituzione della caparra confirmatoria del 17 ma perde quella penitenziale del 4 per cento.
In casa, ma con riserva
Ricorrendo alla vendita con riserva di proprietà (o patto di riservato dominio), l’acquirente si impegna a pagare ratealmente un immobile (in genere senza acconti) e ne entra subito in possesso al rogito. La proprietà invece resta in capo al venditore fino a che non viene versata tutta la somma. Se il compratore non rispetta i patti e non paga le rate, deve lasciare l’immobile ma ha diritto alla restituzione di quanto già versato. Per il danno subito in seguito alla mancata transazione, il venditore può trattenere un equo compenso, il cui importo viene spesso prestabilito. La riserva di proprietà non prevede un contratto di affitto e il proprietario rientra facilmente in possesso dell’immobile facendo annullare la transazione dal giudice, senza un provvedimento di sfratto.