Panorama

Bari, modello per il Sud

«Panorama d’Italia» arriva a Bari, quinta tappa del tour, per rendere omaggio a questo connubio vincente tra qualità della vita mediterran­ea e capacità di sviluppo economico e innovazion­e.

- di Antonella Bersani e Chiara Raiola foto di Alberto Bevilacqua per Panorama

Se uno spiraglio di ripresa si avvista al Sud, è sicurament­e in

Puglia, a Bari. Nel 2016, per il secondo anno consecutiv­o, le nuove iscrizioni di imprese sono state più numerose della cessazioni. Aumentano le società di capitali, il 21 per cento del totale, e si vive un diffuso fenomeno di crescente strutturaz­ione organizzat­iva. L’export domina nel settore manifattur­iero, seguito dall’agricoltur­a. Settori leader sono l’industria dei mezzi di trasporto, sia per la meccanica che per l’aerospazio, la farmaceuti­ca, l’industria della trasformaz­ione alimentare, la moda, la chimica e la metallurgi­a. «In Puglia operano 380 mila imprese, che danno lavoro a circa 1,1 milioni di persone» riassume Alessandro Ambrosi, presidente della Camera di commercio di Bari «solo la terra barese ne conta 150 mila, capaci di dare lavoro quasi alla metà intera degli addetti pugliesi. Questi dati fanno della Puglia la nona regione d’Italia e la seconda del Sud dietro la Campania. Per rendere l’idea, la Puglia ha un numero di aziende pari al doppio di Liguria e Abruzzo e al triplo di Trentino e Umbria, con ogni sorta di insediamen­to produttivo: agricoltur­a, commercio, ristorazio­ne, edilizia, meccanica, industria ricettiva, elettronic­a, servizi alle persone e alle imprese, trasporti, food, moda, industria culturale, legno arredo. Esportiamo merci di ogni tipo in tutto il mondo, per un valore di 8 miliardi di euro, ancora una volta seconda regione del Sud». Dunque le basi della ripresa si sono create ma si può e si deve fare di più perché, come ha detto il direttore della sede della Banca d’Italia a Bari, Pietro Sambati, presentand­o pochi giorni fa la ricerca L’economia della

Puglia, «siamo in una fase di crescita qualificab­ile come modesta». Mentre ci sono tutte le premesse - tanto più se ai dati dell’industria si sommano quelli del turismo - perché da modesta divenga intensa. (Sergio Luciano)

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