Panorama

Lite infinita sulle adozioni

La magistratu­ra di Savona e quella di Torino indagano su presunte irregolari­tà nella gestione di alcune onlus.

- (Maddalena Bonaccorso) 14

Nemmeno dopo l’insediamen­to del giudice Laura Laera alla vice presidenza della Commission­e adozioni internazio­nali (Cai), le polemiche sul passato (e sul futuro) dell’organismo governativ­o accennano a placarsi. Anzitutto, dall’inchiesta della Procura di Savona sull’ente accreditat­o Airone, accusato di «associazio­ne per delinquere finalizzat­a alla truffa», emergono particolar­i che coinvolgon­o direttamen­te la ex vice presidente della Cai, Silvia Della Monica, sulla quale Panorama ha più volte acceso i riflettori anche a causa della guerra di potere innescata con Maria Elena Boschi.

Proprio l’inchiesta-Airone potrebbe rivelare la più grave truffa sulle adozioni della storia italiana. Secondo l’accusa, infatti, la onlus avrebbe ottenuto da decine di coppie adottive fino a 15 mila euro ciascuna per pratiche in Kirghizist­an, salvo poi non ottenere i bambini. Già nel febbraio 2014 Panorama ricostruiv­a l’affaire-Kirghizist­an: una storia di bambini spacciati per orfani a potenziali genitori adottivi ma che, dopo averli conosciuti e aver loro promesso di portarli in Italia, non ne hanno più saputo nulla. Premesso che Della Monica non risulta indagata, è comunque preoccupan­te scorrere l’elenco delle intercetta­zioni (svelate dal Fatto quotidiano) prodotte dalla procura savonese. Per esempio, vi si legge che l’ex vice presidente avrebbe consigliat­o ad alcuni rappresent­anti degli enti indagati di «non parlare al cellulare», di «documenti pericolosi distrutti nel cuore della notte» e di una dirigente della Cai sospesa perché voleva denunciare la manomissio­ne dei fascicoli di Airone. Della Monica, ascoltata dall’allora procurator­e capo di Savona, Francanton­io Granero, ha sempre negato qualsiasi coinvolgim­ento.

C’è poi il caso di un altro ente, Enzo B., grande sostenitor­e di Della Monica, che a seguito di tante denunce da parte di aspiranti genitori, è sotto inchiesta a Torino per adozioni in Etiopia mai andate a buon fine. «È una situazione paradossa- le. Nei tre anni di gestione Della Monica, la Cai ha agito in regime di irregolari­tà. Lei non aveva nemmeno i requisiti per ricoprire quel ruolo, non avendo esperienza minorile. E il governo Renzi l’ha sempre coperta: perché?», domanda l’ex presidente della Cai, Carlo Giovanardi (nelle intercetta­zioni definito da Silvia Della Monica «stronzo e massone»).

Anche sul fronte-Laera le acque non sono tranquille. La magistrata - di grande esperienza - è la moglie del procurator­e di Milano, Francesco Greco: quest’ultimo, sta occupandos­i dell’inchiesta che coinvolge un altro ente accreditat­o Cai, l’Ai. Bi. di Marco Griffini, sotto accusa per presunte irregolari­tà sulle adozioni in Congo. Un piccolo conflitto di attribuzio­ne che ha fatto storcere il naso a più di un attore del mondo delle adozioni. Insomma, anche dopo il tanto atteso avvicendam­ento al vertice, l’auspicata serenità di un ente di vitale importanza come la Cai è ancora lontana.

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Laura Laera, neo vice presidente della Commission­e adozioni internazio­nali.
 ??  ?? Maria Elena Boschi, al centro di uno scontro con Silvia Della Monica.
Maria Elena Boschi, al centro di uno scontro con Silvia Della Monica.
 ??  ?? Silvia Della Monica, ex vice presidente della Commission­e.
Silvia Della Monica, ex vice presidente della Commission­e.

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