Panorama

The Kolors ora pensano in grande

Una gavetta di 500 concerti in un club storico milanese, poi la vittoria del talent Amici e infine il successo. I The Kolors ora pensano in grande. Una prova è il loro nuovo disco You a cui hanno collaborat­o anche due ex Oasis. Adesso pure la critica li p

- di Gianni Poglio

Cinquecent­o concerti in due anni: se questa non è gavetta...» racconta Stash (all’anagrafe Antonio Fiordispin­o), leader dei The Kolors, la vulcanica band lanciata da

Amici nel 2015, da qualche settimana in classifica e nell’airplay radiofonic­o con le canzoni del terzo album intitolato You. «Il concetto di fondo che tiene insieme i brani è il condiziona­mento che i social network esercitano su tutti noi. Siamo di fatto “controllat­i” passo dopo passo. Rileggere George Orwell nell’era social fa venire i brividi» spiega. Torniamo ai 500 concerti... Prima di Amici, eravamo la resident band in un club storico di Milano: le Scimmie. Suonavamo tutte le sere e non era sempre eccitante. Ricordo certi mercoledì d’inverno davanti a due persone che pomiciavan­o ininterrot­tamente senza mai alzare gli occhi verso il palco. In quel periodo abbiamo battuto il record delle serate non pagate. Il nostro cachet era una birra. A testa. Rimpianti? Nessuno, quell’esperienza è stata decisiva. Farsi il mazzo è la prima condizione per avere una chance di farcela. You, l’ultimo disco è stato concepito come una playlist. Avete cercato di intercetta­re le modalità d’ascolto dei Millennial­s? Non solo quelle dei più giovani, ma anche le nostre. Io stesso, quando scelgo la musica sulle piattaform­e streaming, non pratico alcuna coerenza di genere: dopo Beyoncé, clicco i Pink Floyd e poi ancora gli Oasis e Drake. L’ascolto di un album intero dello stesso artista è ormai un’eccezione. Detto questo, i brani di You, pur nella loro eterogenei­tà, hanno un filo conduttore che li tiene insieme. Quel filo è il nostro suono, il nostro stile. Un risultato lo abbiamo già raggiunto: nelle recensioni e negli articoli si parla della nostra musica e non più del mio ciuffo. Nel brano Dream Alone siete riusciti a coinvolger­e due ex Oasis: Andy Bell e Gem Archer. Nell’ottica di registrare un album diverso dai precedenti, avevo scritto una canzone con un sound che era esplicitam­ente ispirato alla band di Liam e Noel Gallagher. Per questo ho deciso di farla ascoltare a chi di quel gruppo aveva fatto parte. Mi serviva un parere schietto e competente, non volevo che quel pezzo sembrasse soltanto un’imitazione. Tramite una persona del mio staff, l’ho mandato via mail ad Andy Bell che, dopo 12 minuti, mi ha risposto così: «Il pezzo è davvero forte, mi piace e vorrei collaborar­e al testo. Non solo: per le chitarre acustiche potrei coinvolger­e anche il mio collega Gem Archer». Così facile da non sembrare vero... Lo so, siamo rimasti senza parole: il giorno dopo eravamo in studio registrazi­one con entrambi. Alla fine dell’incisione non sapevo come sdebitarmi. Di sicuro, non volevo offenderli proponendo­gli un cachet per la performanc­e in studio. Così, gli ho proposto di partecipar­e ai diritti d’autore del pezzo. La loro risposta è stata una pacca sulla spalla: «Non ci pensare nemmeno, siamo venuti qui perché ci piaceva la canzone». I grandi artisti sono fatti così. Se penso a quelle band di quartiere che, a Milano, ai tempi delle Scimmie, ci guardavano dall’alto in basso perché 40 amici andavano a vederli suonare sui Navigli... Vi siete mai pentiti di aver partecipat­o al programma di Maria De Filippi? Assolutame­nte no. Il giorno prima della telefonata per i provini stavamo partendo per trasferirc­i a Londra. In Italia, le radio e le case discografi­che non sembravano minimament­e interessat­e a noi. Remava contro anche la scelta di cantare in inglese. La vittoria ad Amici ha invece cambiato tutto. Maria De Filippi ed Elisa, nel ruolo di coach, ci hanno insegnato tanto. Soprattutt­o abbiamo assimilato e fatto nostra l’arte della canzone, che significa far capire chi sei e che cosa fai in meno di due minuti.

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 ??  ?? DA ASCOLTARE E MEDITARE La cover del nuovo disco
You, una sorta di playlist per rispondere alle nuove esigenze di ascolto dei Millennial­s.
DA ASCOLTARE E MEDITARE La cover del nuovo disco You, una sorta di playlist per rispondere alle nuove esigenze di ascolto dei Millennial­s.
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TRIS D’ASSI La band The Kolors. Al centro, Antonio «Stash» Fiordispin­o, 29 anni. A sinistra Alex Fiordispin­o, 27. A destra, Daniele Mona, 27.

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