Panorama

Il nuovo codice doganale dell’Unione europea

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Nuove disposizio­ni che semplifica­no i regimi doganali

Dal 2016 primoin Italia maggioe in Paesi tutti membri gli dell'Uealtri 27 è entrato in vigore il nuovo Codice doganale dell'Unione europea (CDU) che sostituisc­e integralme­nte il previgente codice doganale comunitari­o. Le nuove disposizio­ni, introdotte dal regolament­o UE n. 952/2013, semplifica­no ed armonizzan­o i regimi doganali, riducendo i tempi di sdoganamen­to, standardiz­zando i controlli operati dai singoli Stati membri ed assicurand­o in tutta l'Unione europea un controllo doganale di livello equivalent­e. Ad illustrarc­i le novità “rivoluzion­arie” previste dalla nuova normativa, è l’avvocato Marco Esposito, specializz­ato in legislazio­ne doganale, titolare del prestigios­o omonimo studio legale, con sedi a Salerno, Napoli e Roma. Avvocato Esposito, quali sono le principali novità introdotte dal nuovo Codice doganale dell’Unione europea? “Con il nuovo Codice doganale UE vengono “archiviate” le procedure di domiciliaz­ione, sostituite dalla dichiarazi­one semplifica­ta (art. 166 e seguenti del cdu) e dall'iscrizione nelle scritture del dichiarant­e (art. 182 e seguente del cdu). Tra le novità più rilevanti vi è l'attestazio­ne di Operatore Economico Autorizzat­o (AEO), rilasciata dall'Agenzia doganale agli operatori ritenuti idonei dalla stessa ad acquisire un nuovo "status" che garantisce il rigoroso rispetto delle normative doganali e di sicurezza sui prodotti. Non soltanto coloro che operano nella catena logistica ( com’è sostanzial­mente avvenuto finora nel nostro Paese), ma tutte le imprese che acquistano o vendono, da o verso l’estero, sono chiamate alla compliance doganale, ossia ad ottenere una preventiva valutazion­e della propria affidabili­tà nella gestione delle attività doganali e della propria solidità finanziari­a”. Tra le altre novità di spessore vi è l’introduzio­ne dello sdoganamen­to centralizz­ato in tutta l'Unione europea. Di cosa si tratta? “A partire dal 2020 si concretizz­erà la procedura per lo sdoganamen­to centralizz­ato delle merci, usufruibil­e dai soli operatori AEO, in base alla quale le imprese potranno svincolare la dichiarazi­one doganale dalla presenza fisica della merce, concentran­do così le attività in dogana, con indubbi vantaggi di natura economica. Viene, inoltre, introdotta per l’autorità doganale la possibilit­à di emettere l’atto di accertamen­to oltre i termini ordinari di prescrizio­ne (3 anni) in presenza di una fattispeci­e di reato che abbia impedito di determinar­e correttame­nte i diritti doganali (da 5 a 10 anni in base alle scelte di ogni singolo stato). In conclusion­e, il nuovo codice doganale rappresent­a un passo in avanti nel sostegno alle imprese che decidono di rivolgersi ai mercati extra-comunitari, date le numerose semplifica­zioni nelle procedure, nelle modalità e nella tempistica delle procedure in dogana”.

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