Il Papa in Russia non è più un sogno
Il viaggio del cardinale Pietro Parolin in Russia potrebbe preludere al grande evento mai avvenuto prima.
Francesco nell’ex-Unione Sovietica: un sogno che «presto» diventerà realtà? L’interrogativo circola con una certa insistenza al Cremlino e in Vaticano. Dopo lo storico incontro a Cuba nel 2016 tra il patriarca ortodosso russo Kirill e Jorge Mario Bergoglio, si sta lavorando a un obiettivo ancora più ambizioso: la prima visita di un Pontefice a Mosca, un pellegrinaggio mai compiuto prima. Un segnale in tal senso è giunto dal cardinale segretario di Stato vaticano Pietro Parolin, che ha confermato di aver ricevuto un invito ufficiale a visitare Mosca ad agosto (è probabile nella seconda metà del mese).
La notizia, anticipata dal direttore dell’Istituto di Storia mondiale dell’Accademia russa delle scienze Alexander Chubarian a Panorama, è stata ufficializzata dalle autorità pontificie e dallo stesso porporato che ha specificato che si tratterà di una visita «ad alto livello» che prevede incontri con Vladimir Putin e il Patriarca di Mosca Kirill. Sebbene Parolin non dica se il viaggio farà da «battistrada» a una visita di Bergoglio, Oltretevere l’attesa è grande. E c’è chi non esclude che «la visita di Parolin possa produrre sorprese finora impensabili», benché secondo i cremlinologi un viaggio del papa in Russia è improbabile finché nel Paese non si terrà un Concilio panortodosso. La prudenza è d’obbligo, specie alla luce degli scarsi risultati conseguiti dalle uniche due visite a Mosca da segretari di Stato vaticani: i cardinali Agostino Casaroli, nel 1990, e Angelo Sodano, nel 1999.
Forse con Parolin sarà la volta buona: i giornalisti russi accreditati a Roma e in Vaticano gli hanno già chiesto un incontro per «meglio prepararsi alla visita». E lui li riceverà, a conferma delle ottime relazioni che corrono tra Mosca e Santa Sede. Esemplari gli apprezzamenti del professor Chubarian, secondo cui «un impulso serio» al riavvicinamento «l’ha dato l’incontro del Patriarca Kirill con Francesco all’Avana». Anche perché in Russia, che sta recuperando la tradizionale fisionomia cristiana, è in corso una vera rivoluzione: lo stato più esteso al mondo è, assieme a Israele, l’unico Paese industrializzato in cui crescono i credenti.
( Cristina Giuliano - da Mosca e Orazio La Rocca)