FRONTIERE Digiuno. È di moda, ma ha senso?
È di moda, lo fanno in tanti.Ma non ha senso
Rinunciare al cibo per più giorni, per uno solo, o quando capita. Per disintossicarsi, per dimagrire, per seguire un trend. Ma l’organismo ne trae più danni che benefici, spiegano due esperti.
Il binomio cibo-vita un tempo veniva percepito come un bisogno primario: si osservava il digiuno per malattia o per fede, diversamente era per scarsità di risorse. Ora che il cibo è cult e declinato in ogni sfumatura (sociale, griffato, estetico, filosofico, ricercato o di nicchia) torna in grande spolvero la moda del digiuno. Ma è una moda che ha davvero senso? Similmente all’attività fisica, il digiuno è uno stress per l’organismo. La mancata e prolungata assunzione di nutrienti riduce le masse muscolari e il metabolismo basale (fino al 40 per cento nei casi estremi), la mente si annebbia e insorge uno stato di debilitazione, con calo della forza muscolare e della capacità di concentrazione.
È importante, riducendo il cibo, associare una certa quantità di proteine per non intaccare metabolicamente i muscoli, inducendo il corpo a bruciare solo i grassi di riserva. Con il digiuno, nelle prime 24 ore il metabolismo è sostenuto dal glicogeno, la forma di riserva energetica che si deposita nel fegato e nei muscoli; ma il glicogeno è presente in piccole quantità e non può sostituire a lungo l’assenza di zuccheri per fornire energia. Durante la mancata introduzione di glicidi, i tessuti come muscoli, cuore, reni usano gli acidi grassi per recuperare energia. Il fegato ricorre all’uso dei corpi chetonici che derivano dai grassi e provoca l’acetonemia, causando un’aumentata acidità del sangue. La soluzione è una dieta ricca in carboidrati complessi come pasta, patate, riso. La cui digestione libera lentamente, e per ore, glucosio nell’intestino.
Il digiuno parziale o di breve durata potrebbe avere risvolti positivi, per esempio dopo un pranzo pantagruelico. Si può seguire uno o due giorni di regime alimentare ipocalorico, ricco di liquidi e verdure, associando una giusta dose di proteine.