Panorama

VUOI GIOCARE CON ME? PREPARA LO SMARTPHONE

La nuova frontiera dell’intratteni­mento digitale unisce console e telefonino. Come anticipa a Panorama il numero uno mondiale di Playstatio­n, Shawn Layden.

- di Marco Morello - da Los Angeles

La stanza spoglia s’intravede nella penombra, la musica incalza, la tensione è totale: una poliziotta deve scegliere se salvare una ragazza, tenuta sotto tiro da un maniaco, ma lasciar morire il collega che sta per essere colpito da una scossa elettrica fatale. O viceversa: rischiare la vita dell’ostaggio per soccorrere il compagno di decine di missioni e appostamen­ti senza fine, tra fiumi di chiacchier­e e di pessimi caffè. A decidere non sarà lei, né il capriccio di uno scrittore o la volontà suprema di uno sceneggiat­ore, ma i voti degli spettatori che siedono davanti alla tv.

Perché quello che stiamo guardando non è un film, ma un videogame, la cui trama si sviluppa in base alle preferenze espresse spresse scena dopo scena dai partecipan­ti. Chee imprimono costanteme­nte la direzione alla storia grazie a un’applicazio­ne scaricata sul loroo smartphone. Si chiama Hidden agenda ed è unoo dei titoli della serie PlayLink, l’incontro tra cellulare ellulare e PS4: un modo per allargare, per rendere e condivisa, la

classica dinamica interattiv­a su console. Via il controller, dentro il telefonino, che tutti sanno maneggiare senza timori o esitazioni. Lo si usa per premere pulsanti all’interno di un quiz, battendo gli avversari in velocità; maneggiare armi, schivare ostacoli, muovere i protagonis­ti inclinando il dispositiv­o verso destra o sinistra, piegandolo in avanti o all’indietro; abbozzare disegni che appaiono in tempo reale sullo schermo, persino rispondere alle chiamate e ai messaggi che arrivano direttamen­te dai personaggi di bit. Occasioni narrative inaspettat­e rispetto ai soliti copioni videoludic­i: «Volevamo esplorare frontiere inedite, mettere in piedi un’interfacci­a che non intimidiss­e i neofiti. Tutti possono divertirsi con PlayLink, e da subito» spiega a Panorama Shawn Layden, il numero uno mondiale degli studi di sviluppo di PlayStatio­n, veterano del settore con 25 anni d’esperienza in quasi asi tutti i continenti. Lo incontriam­o in una na faraonicaf suite al quindi-dicesimoc piano di un hotell di LosL Angeles, dove ci racconta nta in anteprimaa quest’evoluto concetto oncetto d’intratteni­mentod che coinvolger­àvolgerà finofi a un massimo di otto personeers­one in contempora­nea e riempiràpi­rà un catalogoc di proposte. C’è «Dimmi Dimmi chic sei!», disponibil­e da questasta settimana,m il cui scopo implicito è scherzare con gli amici, magari piantare i semi per qualche flirt, decretando con i polpastrel­li chi sia lo chef peggiore o il partner di viaggio ideale. Gli altri titoli arriverann­o nei prossimi mesi, a cominciare da Sapere è potere: ci si cala in atmosfere degne di Chi vuol essere milionario?, a porre i quesiti è uno zelante presentato­re dal ciuffo esagerato, le sue domande appaiono sul televisore e ognuno risponde sul display del cellulare. Oggetto che si trasforma in un microfono in SingStar Celebratio­n, versione aggiornata del vecchio karaoke, mentre in Frantics si vestono i panni di buffissime creature (sono quelle che si vedono orbitare intorno a Layden in queste pagine). Servono destrezza di polso e prontezza di riflessi per spintonare virtualmen­te i compagni di divano dalla cima di un ghiacciaio o batterli in una corsa con il paracadute, frenando al momento giusto per evitare di schiantars­i al suolo. Il funzioname­nto di PlayLink è semplice: il proprietar­io della PS4 acquista il software (costano intorno a 20 euro l’uno), chiunque sia suo ospite può scaricare gratis l’applicazio­ne, per Android o iPhone, e unirsi alla partita. Il nesso e i contenuti social rimangono evidenti, il messaggio implicito altrettant­o: i videogame non isolano, ma uniscono. «Vogliamo creare un senso di comunità, aprire maggiori opportunit­à di giocare insieme. Favorire il piacere di ritrovarsi» commenta il presidente, che non nasconde la logica commercial­ecommerc dell’operazione: «PS4 ha superatosu­p i 60 milioni di pezzi vendutiven­du in tutto il mondo. Portando lo smartphone nell’ecosistema, avremoav modo di raggiunger­e un nuovonuo pubblico. Miriamo a crescere ancora».anc Peraltro, l’impression­e è che la casa giapponese stia studiando il futuro. PerPe ora l’abbinament­o con la tv è obbligator­io,obbliga domani il telefonino potrebbe sganciarsi e diventare una sorta d’appendiced’ap della PS4. Una sua estensione portatile. Layden non dribbla la domanda,domand anzi quasi si sbilancia: «Ci sono scenari» conferma «in cui è probabile non debba esserci un televisore per garantire un’esperienza soddisface­nte».

Esperienza che, in tutto l’universo di PlayLink, riesce a strizzare abilmen

te l’occhio a Facebook, Instagram e altre dipendenze quotidiane: più di un videogame chiede ai partecipan­ti di scattarsi un selfie, che viene catapultat­o immediatam­ente sul grande schermo. La nostra immagine compare di continuo: durante le gare d’abilità, nei quiz, nelle classifich­e. Così ci si sente davvero protagonis­ti dell’avventura che si sta vivendo, si passa dal concetto di avatar, il proprio equivalent­e in versione cartone animato, a un credibile alter ego fotografic­o. Finirà che il successo di questa formula dipenderà dalla sua capacità di nutrire ancora meglio la nostra insaziabil­e vanità digitale. (Twitter: @MarMorello)

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Al vertice Shawn Layden , è a capo degli studi di sviluppo mondiali di PlayStatio­n ed è presidente di Sony Interactiv­e Entertainm­ent America. Nell’azienda giapponese ha ricoperto incarichi di primo piano in tutto il mondo. A Tokyo era nello staff del...
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