VUOI GIOCARE CON ME? PREPARA LO SMARTPHONE
La nuova frontiera dell’intrattenimento digitale unisce console e telefonino. Come anticipa a Panorama il numero uno mondiale di Playstation, Shawn Layden.
La stanza spoglia s’intravede nella penombra, la musica incalza, la tensione è totale: una poliziotta deve scegliere se salvare una ragazza, tenuta sotto tiro da un maniaco, ma lasciar morire il collega che sta per essere colpito da una scossa elettrica fatale. O viceversa: rischiare la vita dell’ostaggio per soccorrere il compagno di decine di missioni e appostamenti senza fine, tra fiumi di chiacchiere e di pessimi caffè. A decidere non sarà lei, né il capriccio di uno scrittore o la volontà suprema di uno sceneggiatore, ma i voti degli spettatori che siedono davanti alla tv.
Perché quello che stiamo guardando non è un film, ma un videogame, la cui trama si sviluppa in base alle preferenze espresse spresse scena dopo scena dai partecipanti. Chee imprimono costantemente la direzione alla storia grazie a un’applicazione scaricata sul loroo smartphone. Si chiama Hidden agenda ed è unoo dei titoli della serie PlayLink, l’incontro tra cellulare ellulare e PS4: un modo per allargare, per rendere e condivisa, la
classica dinamica interattiva su console. Via il controller, dentro il telefonino, che tutti sanno maneggiare senza timori o esitazioni. Lo si usa per premere pulsanti all’interno di un quiz, battendo gli avversari in velocità; maneggiare armi, schivare ostacoli, muovere i protagonisti inclinando il dispositivo verso destra o sinistra, piegandolo in avanti o all’indietro; abbozzare disegni che appaiono in tempo reale sullo schermo, persino rispondere alle chiamate e ai messaggi che arrivano direttamente dai personaggi di bit. Occasioni narrative inaspettate rispetto ai soliti copioni videoludici: «Volevamo esplorare frontiere inedite, mettere in piedi un’interfaccia che non intimidisse i neofiti. Tutti possono divertirsi con PlayLink, e da subito» spiega a Panorama Shawn Layden, il numero uno mondiale degli studi di sviluppo di PlayStation, veterano del settore con 25 anni d’esperienza in quasi asi tutti i continenti. Lo incontriamo in una na faraonicaf suite al quindi-dicesimoc piano di un hotell di LosL Angeles, dove ci racconta nta in anteprimaa quest’evoluto concetto oncetto d’intrattenimentod che coinvolgeràvolgerà finofi a un massimo di otto personeersone in contemporanea e riempiràpirà un catalogoc di proposte. C’è «Dimmi Dimmi chic sei!», disponibile da questasta settimana,m il cui scopo implicito è scherzare con gli amici, magari piantare i semi per qualche flirt, decretando con i polpastrelli chi sia lo chef peggiore o il partner di viaggio ideale. Gli altri titoli arriveranno nei prossimi mesi, a cominciare da Sapere è potere: ci si cala in atmosfere degne di Chi vuol essere milionario?, a porre i quesiti è uno zelante presentatore dal ciuffo esagerato, le sue domande appaiono sul televisore e ognuno risponde sul display del cellulare. Oggetto che si trasforma in un microfono in SingStar Celebration, versione aggiornata del vecchio karaoke, mentre in Frantics si vestono i panni di buffissime creature (sono quelle che si vedono orbitare intorno a Layden in queste pagine). Servono destrezza di polso e prontezza di riflessi per spintonare virtualmente i compagni di divano dalla cima di un ghiacciaio o batterli in una corsa con il paracadute, frenando al momento giusto per evitare di schiantarsi al suolo. Il funzionamento di PlayLink è semplice: il proprietario della PS4 acquista il software (costano intorno a 20 euro l’uno), chiunque sia suo ospite può scaricare gratis l’applicazione, per Android o iPhone, e unirsi alla partita. Il nesso e i contenuti social rimangono evidenti, il messaggio implicito altrettanto: i videogame non isolano, ma uniscono. «Vogliamo creare un senso di comunità, aprire maggiori opportunità di giocare insieme. Favorire il piacere di ritrovarsi» commenta il presidente, che non nasconde la logica commercialecommerc dell’operazione: «PS4 ha superatosup i 60 milioni di pezzi vendutivendu in tutto il mondo. Portando lo smartphone nell’ecosistema, avremoav modo di raggiungere un nuovonuo pubblico. Miriamo a crescere ancora».anc Peraltro, l’impressione è che la casa giapponese stia studiando il futuro. PerPe ora l’abbinamento con la tv è obbligatorio,obbliga domani il telefonino potrebbe sganciarsi e diventare una sorta d’appendiced’ap della PS4. Una sua estensione portatile. Layden non dribbla la domanda,domand anzi quasi si sbilancia: «Ci sono scenari» conferma «in cui è probabile non debba esserci un televisore per garantire un’esperienza soddisfacente».
Esperienza che, in tutto l’universo di PlayLink, riesce a strizzare abilmen
te l’occhio a Facebook, Instagram e altre dipendenze quotidiane: più di un videogame chiede ai partecipanti di scattarsi un selfie, che viene catapultato immediatamente sul grande schermo. La nostra immagine compare di continuo: durante le gare d’abilità, nei quiz, nelle classifiche. Così ci si sente davvero protagonisti dell’avventura che si sta vivendo, si passa dal concetto di avatar, il proprio equivalente in versione cartone animato, a un credibile alter ego fotografico. Finirà che il successo di questa formula dipenderà dalla sua capacità di nutrire ancora meglio la nostra insaziabile vanità digitale. (Twitter: @MarMorello)