CHE COSA HANNO SCRITTO
Al-Jazeera sottolinea «la preoccupazione per la situazione umanitaria a Mosul», dove la distruzione della Città vecchia «è quasi totale». Il New York Times riconosce che «la liberazione di Mosul segna una svolta fondamentale nella lotta contro il gruppo terroristico più pericoloso del mondo, che non controlla più una parte significativa del territorio iracheno, ma è troppo presto per sentirsi tranquilli». E anche il quotidiano britannico Guardian avverte che «l’Isis continuerà a propagandare online le sue idee di odio e di violenza».
Khaleej Times, quotidiano degli Emirati, sottolinea che «le misure prese sono rivolte al governo del Qatar, non al suo popolo», e fa notare che «il rifiuto di Doha alle richieste di risolvere la crisi diplomatica del Golfo è la prova dei suoi legami con i gruppi terroristici» e tutto questo comporterà «l’adozione di nuove misure». Gulf news, quotidiano basato a Doha, si sofferma sulla posizione degli Stati Uniti, citando il parere del Segretario di Stato Rex Tillerson: «I vicini del Qatar dovrebbero rendere le loro richieste più ragionevoli e attuabili».
«Per la retorica anti-immigrazione, e le lodi ai patrioti, Trump ricorda il leader di PiS, Jaroslaw Kaczynski» scrive l’Economist. Se la Polonia oggi può contare sul supporto americano, è in Europa che però ha perso il suo più valido alleato, la Gran Bretagna post-Brexit. «La visione anti-federalista del governo conservatore inglese rispetto all’integrazione nella Ue è simile a quella di PiS» dice il blog della London School of Economics «ma il governo polacco vuole cambiare l’Europa dall’interno e per questo cerca di cooperare perfino con Berlino».