Tasse arretrate per 14 mila euro a testa
Il 31 luglio è partita la rottamazione delle cartelle esattoriali. Ma ne restano da pagare per 834 miliardi di euro.
« V orrei che la nuova Agenzia facesse pace con i cittadini e diventasse una sorta di loro socio», ha detto il presidente dell’Agenzia delle entrate Ernesto Maria Ruffini in occasione della sua prima uscita pubblica. Chissà cosa ne pensano questi «soci», che in buona parte vivono un’estate di sanatorie: la rottamazione delle cartelle esattoriali (800 mila domande per un gettito di almeno 7,2 miliardi); la nuova voluntary disclosure con 1,6 miliardi di gettito; la sanatoria sulle liti, di cui l’Agenzia ha appena messo a punto gli ultimi tasselli.
Il 31 luglio i contribuenti che hanno aderito alla rottamazione delle cartelle hanno saldato la prima rata. Per 4.231 di loro, un’inezia: per mettersi a posto dovevano pagare tra i2 e i 10 euro. Per 8.091 persone invece il conto è salato: tra 250 mila e un milione di euro. Il gettito atteso, 7,2 miliardi, è una cifra importante, ma Equitalia (ormai fusa con l’Agenzia) aveva una somma da riscuotere di 841 miliardi di euro (erano oltre mille, ma ne ha cancellati volontariamente un quinto), con 20 milioni di cartelle accumulate dal 2000 a oggi. Insomma, dopo la rottama- zione resteranno da pagare 834 miliardi: un italiano su tre, bambini compresi, ha un debito di 14 mila euro con il Fisco.
La rottamazione è solo uno degli architravi del restyling avviato dal governo Renzi. Ma il sovraffollamento delle scadenze e il proliferare di norme che si contraddicono hanno messo in ginocchio i commercialisti. La proroga per i pagamenti legati alle dichiarazioni ha mandato in tilt anche i programmatori (è stato necessario aggiornare i software dell’erario in fretta e furia). I pagamenti differiti per Ires, Irap e Iva introdotti con la mini-proroga del 20 luglio hanno confuso i contribuenti. Sono state spostate in avanti anche le scadenze per il modello 770 e la voluntary bis. Per non parlare della nuova tassa sugli affitti brevi, una vera Caporetto. Airbnb e gli altri intermediari il 17 luglio (giorno del primo appuntamento con l’imposta) non hanno versato la ritenuta del 21 per cento perché le indicazioni sono arrivate pochi giorni prima della scadenza. Chissà se tra due settimane le cose andranno meglio: appuntamento al 16 agosto per gli affitti di luglio.
(Francesco Bisozzi e Martino Cavalli)